Disastro ferroviario di Pioltello: la responsabilità dei manutentori sotto esame nel processo

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Disastro ferroviario di Pioltello: la responsabilità dei manutentori sotto esame nel processo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Il drammatico incidente ferroviario del 25 gennaio 2018 a Pioltello, che provocò la morte di tre persone e oltre 200 feriti, torna al centro dell’attenzione legale per la responsabilità dei manutentori. Durante la recente udienza, le argomentazioni presentate dall’avvocato difensore di Rete Ferroviaria Italiana hanno messo in discussione le accuse rivolte agli operai, suggerendo che le norme di sicurezza erano note e potevano essere seguite.

La difesa dei manutentori: accuse e responsabilità

La tesi dell’avvocato Amodio

Durante l’udienza, l’avvocato Ennio Amodio, rappresentante di Rete Ferroviaria Italiana, ha sostenuto con fermezza che i manutentori avrebbero potuto evitare il disastro. Secondo Amodio, le affermazioni delle pubbliche accusa, che dipingevano i manutentori come “peones” privi di formazione e responsabilità, non coincidono con le linee guida operative dell’azienda. Il legale ha indicato che esistono chiare norme che conferiscono ai manutentori l’autorità di intervenire in caso di danni o anomalie, chiedendo la sospensione della circolazione dei treni nell’area interessata. Questa affermazione mira a dimostrare che i manutentori possedevano le competenze e i poteri necessari per garantire la sicurezza, ma non hanno seguito le procedure appropriate.

Il ribaltamento delle responsabilità

Amodio ha anche evidenziato un “ribaltamento dei piani di responsabilità“. Ha sottolineato che gli operai avevano una chiara comprensione delle loro mansioni e delle procedure di sicurezza previste da RFI. Tuttavia, vi sarebbero stati dei fattori che hanno spinto i manutentori a deviare dalle linee guida stabilite. Secondo la difesa, ciò ha comportato una mancanza di comunicazione tra i manutentori e i loro superiori, lasciando quest’ultimi all’oscuro delle problematiche riscontrate nei controlli e impedendo l’attuazione della programmazione di manutenzione prevista, che includeva la sostituzione di un giunto fondamentale per la sicurezza del tratto.

Le richieste dell’accusa e le conseguenze penali

Le condanne proposte dai pm

Nella scorsa udienza, il pubblico ministero di Milano, Leonardo Lesti, insieme alla collega Maura Ripamonti, ha chiesto condanne significative per i coinvolti nel caso. In particolare, hanno richiesto otto anni e quattro mesi di reclusione per l’ex amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile, ed altri utenti chiave dell’azienda, come l’ex direttore di produzione Umberto Lebruto. L’accusa ha presentato anche una richiesta di sanzione pecuniaria pari a 900.000 euro per Rete Ferroviaria Italiana, a sottolineare la gravità delle mancanze riguardanti la sicurezza.

La posizione della difesa

Dall’altro lato del dibattito, la difesa ha ribadito la necessità di considerare il contesto e le circostanze in cui si sono verificate le attività di manutenzione. La difesa ha proposto di considerare l’assoluzione per i soggetti coinvolti, basando la sua argomentazione sulla convinzione che, per diverse ragioni, non ci sarebbero prove sufficienti per giustificare le severe condanne richieste dal pubblico ministero. La complessità della vicenda giuridica rimane alta, con un chiarimento delle responsabilità che si profila all’orizzonte.

La situazione attuale e l’attesa per il verdetto

L’attuale fase del processo rappresenta un momento cruciale per il futuro dei coinvolti, così come per le politiche di sicurezza all’interno del sistema ferroviario italiano. L’attenzione per l’evento di Pioltello ha suscitato un ampio dibattito riguardo le misure preventive adottate nel settore ferroviario e il ruolo delle normative vigenti nel garantire la sicurezza dei passeggeri. L’attesa per il verdetto finale resta alta, poiché il caso continua a sollevare interrogativi tra visitatori e cittadini sul tema della sicurezza pubblica e delle responsabilità aziendali nel settore dei trasporti.

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