Disuguaglianza economica: il 5% delle famiglie detiene il 46% della ricchezza

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Disuguaglianza economica: il 5% delle famiglie detiene il 46% della ricchezza - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 8 Gennaio 2024 by Redazione

La ricchezza delle famiglie italiane: dati e analisi

La Banca d’Italia ha condotto un’analisi sulla ricchezza delle famiglie italiane, che evidenzia un quadro di disuguaglianza economica nel paese. Nonostante la passione degli italiani per la casa di proprietà, il 5% delle famiglie possiede il 46% della ricchezza complessiva. Tuttavia, lo studio riconosce che i dati non riflettono completamente la liquidità o le proprietà dei più ricchi, ma rappresentano comunque un notevole passo avanti rispetto alle precedenti indagini.

Secondo l’analisi, i principali indici di disuguaglianza sono rimasti stabili tra il 2017 e il 2022, dopo un aumento nel periodo tra il 2010 e il 2016. Durante questo periodo, la ricchezza netta delle famiglie è diminuita da quasi 200.000 euro a poco più di 150.000 euro, concentrandosi principalmente nella fascia alta della popolazione.

Tuttavia, la ricchezza delle famiglie italiane non ha ancora completamente recuperato dalla crisi del debito sovrano e ha subito un calo dei prezzi delle case, a differenza di altri paesi europei come la Spagna, la Francia e la Germania. Questi paesi hanno registrato un recupero più brillante del PIL, mentre l’Italia ha ancora bisogno di ulteriori dati per valutare l’andamento economico nel 2023.

Il ruolo del mattone nella ricchezza delle famiglie italiane

Il settore immobiliare rappresenta la metà della ricchezza totale delle famiglie italiane. Per le famiglie più povere, le case costituiscono tre quarti della loro ricchezza, oltre alla liquidità nei conti correnti. Per la classe media, le case e altri immobili rappresentano il 70% della ricchezza, mentre le famiglie più abbienti hanno un portafoglio più diversificato, che include azioni, titoli, depositi e polizze vita. Inoltre, a causa dei bassi tassi di interesse, hanno ridotto il possesso di titoli di debito.

Questa caratteristica italiana non è riscontrabile nel paese con il maggior grado di disuguaglianza, la Germania, dove le famiglie meno ricche fanno maggiormente ricorso all’affitto. Tuttavia, nel nostro paese, il settore immobiliare ha subito un aumento della tassazione negli ultimi anni e richiede sempre più spese di manutenzione a causa del suo invecchiamento.

La Banca d’Italia e le politiche di credito

La Banca d’Italia ha deciso di continuare a prestare denaro alle banche nel 2024, accettando come garanzia anche i finanziamenti concessi alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Questa decisione è finalizzata ad aumentare la capacità delle banche di sostenere l’economia reale, accettando anche crediti che non soddisfano tutti i criteri di idoneità stabiliti nel sistema generale delle garanzie dell’Eurosistema.

L’obiettivo è quello di fornire un sostegno finanziario alle famiglie e alle imprese, consentendo loro di accedere a prestiti anche se non soddisfano tutti i requisiti tradizionali. Questa politica di credito aggiuntiva è stata revocata dalla Bce nel novembre scorso, ma la Banca d’Italia ha deciso di mantenerla in vigore per tutto l’anno, al fine di sostenere l’economia nazionale.

In conclusione, l’analisi della Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie italiane evidenzia un quadro di disuguaglianza economica nel paese. Nonostante il ruolo significativo del settore immobiliare nella ricchezza delle famiglie, la crisi economica e altri fattori hanno influenzato la situazione. Tuttavia, le politiche di credito della Banca d’Italia mirano a sostenere l’economia reale, offrendo opportunità di finanziamento anche a coloro che non soddisfano tutti i requisiti tradizionali.

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