Domenico Furgiuele propone il 23 novembre come Giornata dei Sarti e delle Sarte Italiani

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Domenico Furgiuele propone il 23 novembre come Giornata dei Sarti e delle Sarte Italiani - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 23 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Un’importante iniziativa è stata annunciata oggi dal presidente dell’Intergruppo Conservazione della Sartoria tradizionale Italiana, Domenico Furgiuele. La proposta di istituire il 23 novembre come giornata dedicata ai sarti e alle sarte italiani si inserisce in un contesto di valorizzazione dell’artigianato e del made in Italy. L’obiettivo è quello di promuovere la tradizione sartoriale e incoraggiare i giovani a riscoprire l’artigianato, una professione che riveste un valore culturale e storico significativo per il paese.

Celebrazione dell’eccellenza italiana nella sartoria

La tavola rotonda a Palazzo Montecitorio

L’incontro, tenutosi presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, ha avuto come tema centrale “Oltre un secolo di storia di impresa italiana”. A presiedere l’evento è stato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, il quale ha messo in risalto l’importanza del settore per l’economia e la cultura italiana. Tra i partecipanti, il cavaliere Maurizio Marinella, CEO dell’azienda E. Marinella, è stato affiancato dal figlio Alessandro, rappresentante della quarta generazione dell’impresa familiare. Oltre a loro, erano presenti il cavaliere Pina Amarelli, presidente della Amarelli Liquirizia, e il cavalier Alessandro Ambrosoli, presidente della G.B. Ambrosoli spa.

Storia di imprese storiche

Durante l’incontro, sono state celebrate tre aziende storiche che rappresentano un pilastro del made in Italy: Marinella, Ambrosoli e Amarelli. La storia di Marinella, con i suoi 110 anni di attività, è stata raccontata dal fondatore Maurizio, che ha condiviso l’emozione di appartenere a una tradizione familiare che è iniziata in un piccolo laboratorio a Napoli. “Quando mio nonno morì, mio padre mi disse che potevamo diventare grandi mantenendo il nostro legame con Napoli,” ha dichiarato Marinella. Una testimonianza che suggerisce quanto le radici siano importanti nel mantenere viva una tradizione.

Alessandro Marinella ha poi illustrato come l’azienda abbia innovato, utilizzando materiali di scarto come le bucce d’arancia per la produzione di accessori, dimostrando così un impegno verso la sostenibilità.

Innovazione e tradizione: il punto di vista delle aziende

Le sfide dell’Amarelli

Pina Amarelli ha raccontato la storicità della sua azienda, attiva in Calabria sin dall’epoca in cui venivano coltivate le piantagioni di liquirizia. “Abbiamo iniziato come contadini e ora utilizziamo la tecnologia, come i pannelli solari, per migliorare la nostra produzione,” ha dichiarato. Amarelli ha anche sottolineato l’importanza dell’export e come sia fondamentale incrementarlo per accompagnare la crescita dell’azienda in un mercato sempre più competitivo.

La produzione di Ambrosoli

Anche Alessandro Ambrosoli ha fornito un quadro delle sfide affrontate dalla sua azienda. “Negli anni Venti, il nostro era un piccolo mercato con una produzione limitata di caramelle al miele, ma oggi riusciamo a produrre 1.200.000 caramelle all’anno, distribuite in tutto il mondo grazie all’export,” ha rimarcato. Questo è un chiaro esempio di come, combinando tradizione e innovazione, le storiche realtà italiane possano affermarsi in scenari internazionali.

La tavola rotonda ha quindi rappresentato un’opportunità non solo per celebrare la storicità di queste aziende, ma anche per riflettere sulle possibilità future che l’artigianato e la sartoria tradizionale possono offrire, con un occhio attento all’innovazione e alla sostenibilità.

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