Don Antonio Coluccia: il prete coraggioso aggredito durante il corteo per la legalità a Quarticciolo

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Don Antonio Coluccia: il prete coraggioso aggredito durante il corteo per la legalità a Quarticciolo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 3 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Don Antonio Coluccia, sacerdote noto per il suo impegno contro la criminalità organizzata e le piazze di spaccio, è tornato a essere al centro dell’attenzione dopo un’aggressione tempestosa avvenuta il primo settembre scorso nel Quarticciolo, un quartiere difficile di Roma. L’episodio ha messo in luce la crescente tensione tra le forze della legalità e i gruppi criminali locali, ma anche il coraggio di un uomo che non si lascia intimidire e continua la sua lotta per la giustizia sociale.

Minacce e aggressioni durante il corteo per la legalità

Il contesto dell’aggressione

Durante un corteo organizzato per promuovere la legalità, Don Coluccia ha subito un attacco violento da parte di alcuni spacciatori del quartiere. I criminali, appostati dietro alle finestre, hanno lanciato bottiglie, sassi e bastoni, cercando di intimidire con urla minacciose, del tipo: “Hai le ore contate, ti ammazziamo!” Questo episodio scoraggia sicuramente la comunità, ma al tempo stesso dimostra l’assoluta importanza di avere figure come Don Coluccia che, con il loro operato, sfidano il potere della mafia e difendono i diritti dei cittadini onesti.

Il sacerdote, nonostante l’aggressione, ha riferito di non volere interrompere il suo lavoro a favore della legalità. Ha affermato con fermezza: “Non mi fermerò. Continuerò a combattere per la legalità e per i cittadini onesti di questo quartiere.” Questa dichiarazione evidenzia non solo la determinazione di Don Coluccia, ma anche la necessità di una continua mobilitazione per il rispetto della legge in aree vulnerabili come quella del Quarticciolo.

Una lotta costante contro la criminalità

Don Coluccia non è nuovo a episodi di violenza. Solo pochi mesi fa, ad agosto 2023, un fatto analogo si è verificato a Tor Bella Monaca, dove un pregiudicato ha cercato di investire il sacerdote con uno scooter. Ma la lotta del sacerdote non si limita agli attacchi fisici. A gennaio, incendi dolosi hanno colpito cassonetti nei pressi di un evento coordinato da lui, mentre ad aprile, al Laurentino 38, si è assistito a un attacco a un bar da parte di una famiglia pregiudicata, che ha utilizzato petardi e bastoni come strumenti di intimidazione.

Questi eventi segnano il contesto di un combattimento molto più ampio, in cui Don Coluccia si trova a fronteggiare non solo la violenza diretta, ma anche l’atmosfera di paura che spesso pervade le periferie romane. La sua presenza e il suo coraggio rappresentano un faro di speranza per tanti cittadini costretti a vivere in situazioni difficili.

La solidarietà della comunità e delle istituzioni

Una risposta collettiva alle aggressioni

Dopo l’aggressione subita da Don Coluccia, è arrivato un forte segnale di solidarietà da parte della comunità e delle istituzioni. Luisa Regimenti, assessore alla Sicurezza Urbana, ha espresso pubblicamente la sua vicinanza al sacerdote, definendolo vittima di una brutale aggressione mafiosa. Le sue parole rispecchiano il sentimento di supporto che si è diffuso tra i cittadini, desiderosi di stringersi attorno a figure emblematiche che lottano per la legalità.

Regimenti ha sottolineato l’importanza dell’impegno di Don Coluccia non solo nel tenere alta l’attenzione sul problema della criminalità, ma anche nel restituire dignità e speranza a una popolazione che spesso si sente abbandonata. La sua determinazione a non cedere alla violenza è un messaggio potente che invita a unire le forze per combattere contro il dominio delle organizzazioni criminali.

L’importanza della legalità nelle periferie romane

La battaglia di Don Coluccia rappresenta una parte fondamentale del discorso sulla legalità nelle periferie romane, dove la lotta quotidiana per il rispetto delle leggi può risultare non solo difficile, ma anche estremamente pericolosa. Le sue azioni, come sacerdote e attivista, si traducono in un lavoro incessante per portare alla luce le ingiustizie e in un impegno concreto per favorire il cambiamento. La presenza di tali figure può rivelarsi cruciale per fornire un’alternativa alla violenza e alla paura, aiutando a riabilitare i quartieri e a ripristinare la fiducia tra i cittadini.

Don Coluccia, sostenuto da una rete di solidarietà, dimostra che le battaglie per la giustizia sociale possono e devono continuare, alimentando così la speranza in un futuro migliore per le comunità di queste aree difficili. L’onda di solidarietà che si è diffusa dopo l’ultimo attacco è un chiaro segnale della volontà di resistere e di lottare contro il crimine, a favore della legalità e della sicurezza per tutti.

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