Don Ivan Maffeis in visita a Laura Santi: un incontro tra fede e questioni sul fine vita

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Don Ivan Maffeis in visita a Laura Santi: un incontro tra fede e questioni sul fine vita - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 13 Agosto 2024 by Redazione

L’arcivescovo di Perugia, don Ivan Maffeis, ha recentemente fatto visita a Laura Santi, attivista dell’associazione Luca Coscioni, che sta affrontando una grave forma di sclerosi multipla. Questo incontro ha suscitato un notevole interesse, poiché Santi è impegnata nella battaglia per il diritto al suicidio assistito. La visita, riportata dalla Nazione, appare come un momento di dialogo profondo e di ascolto, al di là delle differenze di pensiero.

Un incontro significativo

L’incontro tra don Ivan e Laura Santi

Don Ivan Maffeis, conosciuto anche come don Ivan, ha incontrato Laura Santi direttamente a casa sua. Questo momento ha preso forma dopo una richiesta di incontro da parte del prelato, che si è presentato in modo semplice, lasciando da parte titoli e formalismi. Laura Santi, attivista e membro dirigente dell’associazione Luca Coscioni, ha accolto l’invito con un’apertura sincera, sebbene avesse subito chiarito le proprie posizioni: “Io sono atea, sbattezzata”. Questo preambolo ha dato avvio a una conversazione che ha toccato temi delicati, dal valore della vita alle sfide personali e legali affrontate da Santi nella sua battaglia per l’eutanasia.

Durante la visita, Santi ha spiegato a don Ivan il suo percorso di vita, le sue sofferenze e le lotte avviate in collaborazione con l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla per affermare il diritto all’assistenza al suicidio. Don Ivan ha ascoltato attentamente le sue parole, senza interrompere con riferimenti religiosi o ecclesiastici, creando così un’atmosfera di apertura e dialogo.

La testimonianza di Laura Santi

Laura Santi ha dichiarato che don Ivan ha mostrato una grande empatia durante il loro incontro. “Non ha fatto riferimenti alla Chiesa, al Vaticano o a Dio”, ha sottolineato, evidenziando la sua capacità di spogliarsi di ogni etichetta istituzionale per immergersi nella realtà di una persona che sta vivendo una vita di grande sofferenza. Don Ivan ha espresso rispetto per le esperienze di coloro che vivono situazioni difficili, affermando: “Chi sta fuori da queste sofferenze deve inchinarsi a voi.” Questo riconoscimento della dignità altrui è stato centrale nel loro dialogo.

Il tema del fine vita

Le battaglie legali di Laura Santi

Durante la visita, Santi ha anche parlato delle sue battaglie legali in relazione al fine vita. Questo tema è particolarmente complesso e controverso, poiché coinvolge questioni etiche, morali e giuridiche che spesso pongono i legislatori e la società davanti a sfide significative. Laura Santi ha condiviso con don Ivan la sua frustrazione e determinazione nel cercare giustizia e rispetto per le sue scelte, un aspetto fondamentale per molte persone in situazioni simili.

Queste battaglie portano alla luce il bisogno di una maggiore comprensione e sensibilità all’interno della società e delle istituzioni. La posizione di don Ivan, colta da Santi, ha evidenziato quanto sia problematico affrontare questo tema, soprattutto in un contesto ecclesiastico tradizionalmente contrario all’eutanasia. Tuttavia, il dialogo aperto e rispettoso tra i due sembra aver creato uno spazio per la comprensione reciproca.

Un’aspettativa per futuri incontri

Dopo l’incontro, Laura Santi ha rivelato di aver avuto l’impressione di parlare con un “uomo libero, molto umile e profondo”. Don Ivan non ha cercato di convincerla o dissuaderla riguardo alle sue scelte, ma si è semplicemente seduto accanto a lei, ascoltando attentamente le sue esperienze. Questo approccio ha lasciato un segno profondo in Santi, la quale ha espresso il desiderio di un ulteriore incontro con l’arcivescovo.

Laura ha raccontato di aver appreso solo alla fine della visita che l’uomo con cui aveva appena interagito era l’arcivescovo di Perugia. Questa scoperta ha reso l’esperienza ancora più significativa per lei, accrescendo il suo rispetto per la figura di don Ivan e la sua disponibilità a incontrare persone al di fuori del contesto ecclesiastico.

Questo incontro è una testimonianza di come il dialogo, anche in situazioni di grande dolore e complessità, possa portare a una maggiore comprensione e umanità, creando ponti tra punti di vista differenti.

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