Doug Liman spiega le polemiche su Road House e i suoi progetti futuri con The Instigators

Doug Liman Spiega Le Polemiche Doug Liman Spiega Le Polemiche
Doug Liman spiega le polemiche su Road House e i suoi progetti futuri con The Instigators - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi

L’uscita in streaming di “Road House” ha scatenato discussioni e polemiche che persistono anche dopo mesi dalla sua pubblicazione. Doug Liman, regista della pellicola, ha sollevato importanti questioni riguardanti il compenso del cast e della produzione, in occasione della promozione del suo nuovo film “The Instigators”, atteso in arrivo su Apple TV+. La situazione solleva interrogativi sul futuro delle uscite cinematografiche e il compenso che esse comportano.

La frustrazione di Doug Liman dopo Road House

Doug Liman ha recentemente condiviso la sua frustrazione in merito all’uscita in streaming di “Road House”. Nonostante la pellicola abbia raggiunto viewers record, con 50 milioni di visualizzazioni nei primi due weekend di disponibilità e 80 milioni nei due mesi successivi, il regista ha evidenziato un problema cruciale: il riconoscimento economico. Originariamente, “Road House” era destinato alla distribuzione nelle sale cinematografiche tramite MGM, un piano che è stato stravolto con l’acquisizione da parte di Amazon.

Interpellato da IndieWire, Liman ha evidenziato come avrebbe preferito che il suo lavoro fosse rispettato con le giuste compensazioni economiche, dichiarando di non aver ricevuto alcun compenso nonostante il successo clamoroso del film. “È sbagliato”, ha affermato, esprimendo la sua preoccupazione anche per gli altri membri del cast e della produzione, i quali si sono trovati nella medesima situazione.

Il regista ha sottolineato di non essere contrario allo streaming in generale, anzi, considera fondamentale la presenza di film e serie in questa modalità. Tuttavia, ha ribadito come la mancanza di un giusto compenso possa ledere la fiducia e la motivazione di chi lavora nel settore creativo. La polemica non riguarda solamente il suo film, ma getta una luce su come le piattaforme di streaming stiano cambiando le dinamiche del settore cinematografico e le aspettative di compenso.

Amazon annuncia un sequel di Road House

Mentre la questione sui compensi rimane aperta, Amazon ha già iniziato lo sviluppo di un sequel di “Road House”. Jake Gyllenhaal riprenderà il ruolo del protagonista, portando avanti la story line, ma l’incertezza regna se Doug Liman sarà coinvolto nella regia del nuovo progetto. Gyllenhaal, in passato, ha cercato di ridimensionare le polemiche, sottolineando la chiarezza di Amazon riguardo alla natura dello streaming e riconoscendo la passione e l’impegno messi da Liman nel film.

La compagnia ha voluto investire ulteriormente nell’universo di “Road House”, ma resta da vedere se Liman accetterà di tornare alla regia o se il progetto procederà senza la sua supervisione. L’attore ha espresso il desiderio che il film possa raggiungere un vasto pubblico, dimostrando una certa apertura all’evoluzione delle modalità di distribuzione.

The Instigators: un nuovo inizio per Doug Liman

Mentre le polemiche su “Road House” continuano, Doug Liman si prepara a un nuovo inizio con “The Instigators”, un heist movie con protagonisti Matt Damon e Casey Affleck, in uscita il 9 agosto su Apple TV+. La produzione di questo film, a differenza di “Road House”, era completamente pianificata per lo streaming, con contratti che prevedevano compensi chiari e trasparenti.

Liman ha chiarito che, a differenza della sua esperienza con Amazon, c’era una consapevolezza condivisa fin dall’inizio con Apple rispetto alla natura del progetto. Questo approccio ha permesso al regista di lavorare in un ambiente più sereno, sapendo di avere il giusto riconoscimento economico per il suo lavoro. “C’è una cosa chiamata ‘streaming buyout'”, ha aggiunto, chiarendo ulteriormente come le condizioni di lavoro fossero state impostate in modo professionale sin dall’inizio.

Questa nuova collaborazione rappresenta quindi un’opportunità per Liman di recuperare il tempo e il rispetto professionale che sente di aver perso con “Road House”, dimostrando che è possibile fare film di successo in varie modalità senza compromettere la dignità artistica e lavorativa dei professionisti del settore.

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