Ultimo aggiornamento il 20 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Il fenomeno dei furti nelle abitazioni continua a destare preoccupazione a Roma, in particolare nella zona di Tuscolano e Parco degli Acquedotti. Recenti eventi hanno portato all’arresto di due uomini di origine georgiana, accusati di tentato furto e di reingresso illegale nel territorio nazionale. La collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine ha giocato un ruolo cruciale nell’incidente, evidenziando l’importanza della vigilanza comunitaria.
La segnalazione dei cittadini e l’operazione della polizia
Un occhio attento: il ruolo dei condomini
Nei giorni antecedenti agli eventi, alcuni residenti di via Lucio Papirio hanno notato un uomo sospetto aggirarsi intorno alle loro abitazioni, attraverso uno spioncino digitale. Dapprima preoccupati, hanno deciso di allertare la Polizia di Stato, dimostrando così l’importanza della collaborazione tra i cittadini e le forze dell’ordine nel contrasto al crimine. Questo spirito comunitario ha permesso agli investigatori di mettere in atto un servizio mirato nella zona scelto durante l’intensificarsi del traffico e delle attività sospette, in particolare nei giorni festivi.
La notte dei fatti: un tentativo di furto fallito
Nella notte tra il 17 e il 18 agosto, l’uomo segnalato si è ripresentato nei pressi delle abitazioni, intento a mettere a segno furti. Notato da un condomino, il sospettato, assieme a un complice, è fuggito dopo che la vittima ha gridato, attirando l’attenzione e interrompendo le loro malefatte. La segnalazione immediata al numero di emergenza 112 ha consentito alla Polizia di proseguire nella caccia ai fuggitivi, già presenti nelle vicinanze.
L’arresto e le prove
La cattura del 32enne e i reperti sequestrati
Dopo aver ricevuto la segnalazione, gli agenti hanno avviato un’immediata operazione di ricerca. Poco dopo, uno degli uomini è stato rintracciato in un appartamento di via Quintilio Varo. Il 32enne georgiano, trovato in possesso di un telefono con duplice SIM, chiavi e attrezzature per i furti, appariva visibilmente nervoso. Gli agenti hanno scoperto che l’uomo era dotato di un kit completo per scassinare serrature, compresi striscette di alluminio e spray al peperoncino, utilizzati comunemente per disattivare i sistemi di sicurezza delle abitazioni.
Materiale riconducibile ad altri furti
Nella sua vettura è stata trovata ulteriore attrezzatura utilizzata per i furti, valide prove della sua attività illecita. Oltre a fascette in alluminio e chiavi a spessimetro, sono stati scoperti guanti in lattice di colore nero, evidenziando un modus operandi ben organizzato. È emerso che il 32enne custodiva anche chiavi di un appartamento in via Calpurnio Pisone, dove una perquisizione ha portato al sequestro di monili di vario tipo, orologi, apparecchiature fotografiche e contante per un valore di circa 12.000 euro, tutti riconducibili a furti precedenti.
Ulteriori sviluppi e dettagli legali
Arresto del complice e procedimenti
Merita attenzione anche la situazione del 39enne, rinvenuto nell’appartamento del 32enne. Secondo le indagini, questo individuo ha fatto reingresso nel territorio nazionale illegalmente, motivo per cui è stato ultimamente arrestato. Ulteriori controlli hanno dimostrato la sua implicazione nella rete di attività criminose legate ai furti in appartamento.
Le procedure legali e il loro significato
La Procura di Roma, dopo un attento esame del caso, ha quindi richiesto la convalida degli arresti da parte del Giudice per le Indagini Preliminari per entrambi gli indagati. È fondamentale sottolineare che, in base alla legge italiana, gli arrestati devono essere considerati presunti innocenti fino al termine del procedimento legale e al definitivo accertamento della colpevolezza. L’epilogo di questa vicenda rimane quindi aperto, in attesa di ulteriori sviluppi e indagini da parte delle autorità competenti.