Ultimo aggiornamento il 17 Febbraio 2025 by Francesca Monti
Eleonora Giorgi, attrice di spicco del panorama cinematografico italiano, esprime la sua gratitudine nei confronti della vita e delle persone che l’hanno sostenuta nel suo percorso. Mentre il figlio Andrea Rizzoli pubblica un libro che esplora la complessità della sua figura materna, Eleonora riflette sulla sua esistenza e sulle sfide affrontate, inclusa la recente diagnosi di un tumore al pancreas.
Un risveglio musicale a Roma
La voce di Eleonora Giorgi risuona vivace dalla sua abitazione a Roma, mentre racconta di una mattinata in compagnia dei Rolling Stones. Nonostante la battaglia contro la malattia, l’attrice riesce a mantenere un atteggiamento positivo. «Queste medicine contro il dolore sono fantastiche, ma ci metto un po’ a riprendermi», confida, mostrando un lato di sé che trasmette calore e affetto. La scoperta del tumore, avvenuta nell’autunno del 2023, non ha spento il suo spirito, anzi, sembra averla avvicinata ancora di più ai suoi cari.
Quando le viene chiesto a chi si sente di dover dire grazie in questo momento della sua vita, Eleonora non esita: «A chi mi ha fornito gli strumenti di bontà e di empatia, che arricchiscono la mia vita dal primo giorno. Non so se sia Dio o i miei genitori». Riconosce anche il contributo di Tonino Cervi, che l’ha scelta come protagonista nel film Storia di una monaca di clausura, e il sostegno del suo pubblico, che l’ha sempre amata. La lista di gratitudini si allunga, includendo gli uomini che hanno condiviso la sua vita, i padri dei suoi figli, e naturalmente i suoi adorati figli, Andrea e Paolo, insieme al nipotino Gabriele, che rappresenta la gioia della sua esistenza.
Un libro che racconta la vita
Recentemente, Eleonora ha partecipato alla presentazione del libro scritto dal figlio Andrea Rizzoli, intitolato Non ci sono buone notizie – L’anno più bello di mia madre, nonostante tutto. Questo memoir, edito da Piemme, narra la scoperta della malattia e le reazioni della famiglia, mescolando momenti di vita quotidiana a riflessioni profonde. Andrea spiega che il libro è nato come un diario personale, un modo per affrontare la diagnosi della madre e per raccogliere le spiegazioni mediche. «Scrivere è stato liberatorio», afferma, sottolineando l’importanza di condividere il dolore.
Il libro non è privo di momenti esilaranti, come quando Eleonora, durante un ricovero, estrae dalla sua valigia una chiave inglese per aprire la finestra dell’ospedale, desiderosa di accendersi una sigaretta. «Meno male che non era una finestra allarmata!», commenta Andrea, evidenziando l’ironia della situazione. Le fughe dall’ospedale per gustare toast all’avocado e dolci nei bar dimostrano come Eleonora non si lasci abbattere dalla malattia, ma continui a godere della vita.
Un legame speciale tra madre e figlio
Il rapporto tra Eleonora e Andrea è profondo e complesso. Andrea racconta di come, da bambino, si sentisse spaventato dalla figura pubblica di “la Giorgi”, l’attrice, e di come fosse difficile per lui conciliare quella persona con la madre che conosceva. «Oggi, che si è messa a nudo, “Eleonora” e “la Giorgi” mi sembrano quasi una persona sola», confessa Andrea, riflettendo su come la vulnerabilità della madre abbia avvicinato le loro vite. Il gioco del “Se fosse” rivela ulteriormente la loro intesa: Eleonora si descrive come un gattino, mentre Andrea la immagina come un faggio, simbolo di forza e protezione.
La loro conversazione si arricchisce di momenti di tenerezza e di divertimento, come quando Andrea ricorda un episodio in cui Eleonora gioca a dinosauri con il figlio di suo fratello Paolo, mostrando il suo lato più genuino e affettuoso. Questo legame speciale, forgiato attraverso le sfide e le gioie della vita, continua a crescere, dimostrando che, nonostante le avversità, l’amore familiare rimane un faro di speranza e resilienza.