Elezioni 2025 a rischio di invalidità: il costituzionalista avverte sulle violazioni legate all'intelligenza artificiale e ai social media, sottolineando l'urgenza di normative specifiche
Il presidente emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione legislativa in Italia e nell’Unione Europea, sottolineando l’urgenza di un intervento normativo per garantire la stabilità democratica. Le sue osservazioni sono state pubblicate il 18 febbraio 2025, in un’intervista con l’agenzia Adnkronos, in risposta al recente Rapporto Urgente della Commissione di Venezia, che ha sollevato preoccupazioni sull’invalidazione delle elezioni.
Baldassarre ha evidenziato che le elezioni possono essere annullate solo in specifiche circostanze, come l’incostituzionalità delle leggi elettorali, che violano il principio democratico sancito dall’articolo 1 della Costituzione. Ha chiarito che la Costituzione italiana fornisce già strumenti adeguati per tutelare la democrazia, e che le normative internazionali devono essere integrate in questo contesto. Secondo Baldassarre, non esiste alcuna direttiva internazionale che possa definire cosa sia democratico per l’Italia, poiché ogni nazione ha il diritto di stabilire le proprie regole.
In merito alle sfide moderne, come l’influenza dei social media e i cyber attacchi durante le campagne elettorali, Baldassarre ha affermato che la Corte Costituzionale deve affrontare queste problematiche con prudenza. Ha sottolineato che un attacco informatico da parte di un hacker straniero potrebbe compromettere la volontà del corpo elettorale, ma la Corte deve valutare se l’interferenza ha avuto un impatto significativo sul risultato finale. Se un attacco ha alterato solo un numero limitato di voti, la Corte potrebbe condannare l’azione, ma non annullerebbe le elezioni.
Secondo Baldassarre, l’assenza di un quadro normativo chiaro riguardo all’intelligenza artificiale e ai social media rappresenta un rischio per la democrazia. Ha condiviso la sua esperienza di audizione in commissione a Montecitorio, dove ha espresso la necessità urgente di legiferare sia a livello europeo che nazionale. Ha avvertito che, senza leggi precise, la Corte potrebbe trovarsi a operare in un contesto di ampia discrezionalità, il che potrebbe portare a interpretazioni politiche delle decisioni giudiziarie.
Il presidente emerito ha chiarito che, sebbene le corti abbiano la responsabilità di applicare la Costituzione, devono anche limitare la loro discrezionalità per evitare che le loro decisioni diventino politiche. Baldassarre ha messo in guardia sul fatto che scelte giudiziarie che si allontanano dai principi consolidati potrebbero aumentare la disaffezione al voto tra i cittadini, minando ulteriormente la fiducia nelle istituzioni.
Infine, Baldassarre ha affrontato il tema della politicizzazione delle corti, sottolineando che la mancanza di normative dettagliate richiede un uso prudente e ragionevole della discrezionalità da parte dei giudici. Ha affermato che, sebbene le corti debbano applicare le leggi esistenti, è compito dei legislatori fornire le norme necessarie per affrontare le sfide contemporanee. La Corte Costituzionale, secondo Baldassarre, deve rimanere un baluardo della democrazia, evitando di cadere nella trappola della politicizzazione, mantenendo sempre un approccio rigoroso e imparziale.
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