Elezioni regionali: il puzzle del centrosinistra e il nodo delle alleanze

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Elezioni regionali: il puzzle del centrosinistra e il nodo delle alleanze - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2024 by Redazione

Elezioni regionali: il centrosinistra cerca l’intesa

Le elezioni regionali del 2022 si avvicinano e il centrosinistra è alle prese con la difficile sfida di formare alleanze competitive. L’obiettivo è presentare una proposta alternativa solida e coesa per il voto amministrativo. Tuttavia, la strada per raggiungere un accordo è ancora lunga, con alcune città importanti che dovranno anche scegliere i loro nuovi sindaci nel 2024.

Abruzzo e Basilicata: partenze diverse per il centrosinistra

In Abruzzo, dove si voterà il 10 marzo, il centrosinistra ha iniziato con una marcia in più, indicando subito un candidato unitario: l’ex rettore dell’università di Teramo Luciano D’Amico. Questo ha permesso di creare un’ampia coalizione che include il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Azione e liste civiche. La segretaria del PD, Elly Schlein, ufficializzerà l’intesa durante la sua visita nella regione nel prossimo fine settimana.

Anche in Basilicata, dove le elezioni si terranno in primavera (la data deve ancora essere fissata), il PD ha iniziato con decisione, indicando come candidato il civico Angelo Chiorazzo. Tuttavia, il Movimento 5 Stelle non ha aderito alla coalizione Basilicata Casa Comune. Di recente, dopo un incontro tra PD e M5S, i democratici lucani hanno aperto all’ipotesi di primarie per una “leadership condivisa nel centrosinistra”, come ha spiegato il segretario regionale Giovanni Lettieri. La candidatura di Chiorazzo rimane comunque ferma.

Piemonte e Sardegna: incertezze e strappi

In Piemonte, il centrosinistra è ancora alle prese con incertezze, nonostante la data delle elezioni non sia ancora stata fissata. Il primo incontro tra PD e M5S si è svolto la scorsa settimana e un nuovo appuntamento è stato fissato per il 17 gennaio. Fino ad allora, tutto è in sospeso, comprese le primarie. I nomi che circolano finora includono la deputata dem Chiara Gribaudo, il vice presidente del Consiglio regionale Daniele Valle e i civici Guido Saracco (rettore del Politecnico di Torino) e Guido Giustetto (presidente dell’Ordine dei medici).

Il caso della Sardegna (dove si voterà il 25 febbraio) ha attirato l’attenzione nazionale da tempo. Nel’isola, PD e M5S hanno trovato un accordo sul nome di Alessandra Todde, vice presidente di Giuseppe Conte. Tuttavia, Renato Soru ha annunciato la sua candidatura, sostenuto anche da Azione, rompendo con i democratici. Una parte dei dem locali ha seguito l’ex governatore. Al contrario, i Progressisti di Massimo Zedda hanno deciso di abbandonare Soru per tornare nel campo largo PD-M5S a sostegno di Todde.

Umbria ed Emilia Romagna: trattative in corso

Anche l’Umbria andrà alle urne, ma più avanti nel tempo. Attualmente, i partiti di centrosinistra stanno conducendo trattative per formare una coalizione. Un discorso a parte merita l’Emilia Romagna, sia per l’importanza politica della regione che per le sue ricadute a livello nazionale. Il presidente Stefano Bonaccini, che non può ricandidarsi a meno di modifiche alle norme sul terzo mandato, terminerà il suo mandato a gennaio 2025. Tuttavia, se decidesse di candidarsi alle elezioni europee, la data delle elezioni regionali potrebbe essere anticipata. Secondo le leggi e le scadenze, potrebbe essere tra la fine del 2024 e la primavera del 2025 (quando si voterà anche in Veneto).

Nelle principali città chiamate a eleggere un nuovo sindaco, il campo largo sta cercando di trovare un candidato comune a Bari. A Bergamo, il PD ha scelto Elena Carnevali (senza l’appoggio del M5S), mentre a Firenze si sta discutendo con Italia Viva sulla candidata dem Sara Funaro, indicata senza primarie.

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