Ultimo aggiornamento il 27 Aprile 2024 by Giordana Bellante
‘amianto, noto anche come “killer silenzioso”, continua a mietere vittime in Italia, con circa 60mila decessi negli ultimi dieci anni a causa di malattie correlate. Nonostante i numerosi appelli e le iniziative di sensibilizzazione, il problema rimane tutt’altro che risolto, come testimoniano i dati diffusi dall’Osservatorio Nazionale Amianto in occasione della Giornata Mondiale delle Vittime di Amianto.
Il bilancio delle vittime e l’appello all’azione
Il bilancio delle vittime dell’amianto in Italia è drammatico: nel 2023, l’Osservatorio Nazionale Amianto ha censito circa 2.000 casi di mesotelioma, con un indice di mortalità, rapportato ai 5 anni antecedenti, di circa il 93% dei casi. Nello stesso anno, sono state circa 4.000 le nuove diagnosi di tumore del polmone per esposizione ad amianto, con un indice di sopravvivenza stimato del 12%, che si traduce in circa 3.500 decessi.
In questo contesto, Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio, rivolge un appello alla premier Meloni affinché la bonifica e la messa in sicurezza dell’amianto tornino nell’agenda di governo. “Solamente attraverso la bonifica e la messa in sicurezza – sottolinea Bonanni – è possibile evitare future esposizioni ad amianto e, di conseguenza, future diagnosi di malattie correlate, che nel 90% dei casi si trasformano in una sentenza di morte”.
La distribuzione geografica delle vittime e la presenza di amianto in Italia
‘Osservatorio sottolinea come ogni anno in Italia ci siano circa 10mila nuove diagnosi, prevalentemente tra gli uomini, a causa del loro impegno professionale in stabilimenti o siti militari. Le regioni a maggior rischio, con una media annua di casi diagnosticati compresa tra 1.500 e 1.800, sono la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e il Lazio, che rappresentano oltre il 56% dei casi segnalati.
La situazione italiana è ancora più allarmante se si considera che, secondo le stime dell’Osservatorio, nel 2024 saranno ancora presenti 40 milioni di tonnellate di amianto all’interno di 1 milione di siti e micrositi, di cui 50mila industriali e 42 di interesse nazionale. Il pericoloso cancerogeno è presente anche negli edifici di 2.500 scuole, esponendo più di 352.000 alunni e 50.000 soggetti del personale docente e non docente. Inoltre, 1.500 biblioteche, edifici culturali e almeno 500 ospedali presentano componenti in amianto nelle strutture e negli impianti tecnici.
Il quadro globale e l’impegno per la lotta all’amianto
Il problema dell’amianto non riguarda solo l’Italia, ma è una questione globale: secondo le statistiche dell’Oms, sono circa 125 milioni i lavoratori in tutto il mondo ancora esposti alla sostanza cancerogena, con più di 107mila decessi ogni anno a causa dell’asbesto.
La lotta all’amianto richiede un impegno costante e congiunto da parte dei governi, delle istituzioni e delle organizzazioni internazionali. In occasione della Giornata Mondiale delle Vittime di Amianto, è fondamentale ricordare l’importanza della bonifica e della messa in sicurezza dei siti contaminati, nonché della prevenzione e della tutela dei lavoratori e della popolazione esposta a questo pericoloso cancerogeno.