Ultimo aggiornamento il 1 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
La grave crisi idrica che sta investendo il GARGANO e in particolare Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, sta mettendo a serio rischio le attività agricole e zootecniche. Gli allevatori locali, per garantire il benessere dei propri animali e la pulizia delle stalle, sono costretti ad acquistare acqua e farla arrivare tramite autobotti. Un fenomeno che si sta espandendo a macchia d’olio in tutto il pressoché arido territorio pugliese.
La situazione attuale degli allevatori a Monte Sant’Angelo
Prosciugamento degli invasi e crisi dell’approvvigionamento
Nel cuore di Monte Sant’Angelo, il principale invaso che forniva acqua agli allevamenti è completamente asciutto, una condizione critica per il mantenimento delle attività zootecniche. “Abbiamo vissuto periodi di siccità in passato, ma una situazione come questa è senza precedenti”, osserva Leonardo Santucci, membro del comitato esecutivo di Cia Agricoltori Italiani Capitanata ed allevatore. Questo commento evidenzia l’emergenza che caratterizza il periodo attuale, con un inizio di annata particolarmente arido che ha portato alla necessità di rifornirsi d’acqua in modalità straordinaria.
La mancanza di risorse idriche, unita alla stagione estiva, crea enormi difficoltà nel garantire la salute e la produttività degli animali. Gli allevatori si trovano a fronteggiare costi aggiuntivi per l’acquisto di acqua, una spesa che non era prevista e che incide notevolmente sulle loro finanze, minacciando la sostenibilità delle loro attività.
Intervento dell’amministrazione locale e richieste degli allevatori
Ristori e supporto veterinario per affrontare l’emergenza
L’amministrazione comunale di Monte Sant’Angelo sta cercando di venire incontro agli allevatori, proponendo ristori per coprire in parte le spese supplementari necessarie per l’acquisto dell’acqua. Questo intervento è essenziale per sostenere le aziende agricole e zootecniche durante questa emergenza prolungata. Tuttavia, gli allevatori non chiedono solo assistenza economica, ma anche un potenziamento dei servizi veterinari, che sotto pressione in estate possono andare in crisi, compromettendo ulteriormente la cura degli animali.
La voce di Angelo Miano, presidente di Cia Capitanata, sottolinea come questa mancanza d’acqua rappresenti una delle più gravi crisi degli ultimi dieci anni. La provincia di Foggia, infatti, ha sempre goduto di una reputazione di relativa abbondanza d’acqua grazie ai suoi invasi. Tuttavia, il panorama attuale mostra un deficit drammatico, soprattutto se confrontato con gli anni passati.
Necessità di un nuovo piano idrico-irriguo
Riforme strutturali per la gestione delle risorse naturali
Nicola Cantatore, direttore provinciale di Cia, lancia un appello per un piano idrico-irriguo rinnovato, affermando che i cambiamenti climatici hanno influenzato sensibilmente l’equilibrio delle risorse idriche. Gli effetti della siccità sull’agricoltura sono già evidenti e i danni provocati sono considerevoli. Senza misure adeguate e tempestive, si rischia di aggravare ulteriormente una situazione già difficile, minacciando l’intero comparto agro-alimentare della regione.
L’analisi di Cantatore mette in luce un problema sistemico che affligge non solo Monte Sant’Angelo, ma l’intera Puglia, dove le variazioni climatiche richiedono un adattamento urgente nella gestione idrica e nella pianificazione agricola. L’introduzione di strategie innovative è imperativa per garantire un futuro sostenibile agli allevatori e ai produttori agricoli pugliesi.