“Emergenza sanitaria: 9 medici su 10 coinvolgono il fumo, svela un’indagine”

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"Emergenza sanitaria: 9 medici su 10 coinvolgono il fumo, svela un'indagine" - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

I medici italiani considerano il fumo un’emergenza sanitaria

Secondo una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli su medici italiani e prodotti innovativi senza combustione, più del 90% dei medici considera il fumo un’emergenza sanitaria. La ricerca, commissionata da Philip Morris Italia e realizzata in collaborazione con l’Associazione dei consumatori Adiconsum, ha rivelato che oltre il 60% dei medici ha riscontrato che i propri pazienti si sentono meglio dopo aver effettuato il passaggio dalla sigaretta tradizionale ai prodotti a tabacco riscaldato.

I medici vedono i prodotti senza combustione come una valida alternativa

La ricerca ha anche rivelato che quasi la metà dei medici ritiene che i prodotti senza combustione potrebbero rappresentare una valida alternativa per i fumatori che altrimenti continuerebbero a fumare. Nonostante ciò, meno del 10% dei medici chiede ai propri pazienti se utilizzano prodotti senza combustione. Questo potrebbe essere dovuto alla difficoltà nel reperire informazioni su tali prodotti, con la maggior parte dei medici che ha appreso dell’esistenza di questi dispositivi tramite passaparola. Solo il 15% ha appreso dell’esistenza di tali dispositivi in occasione di eventi congressuali.

La necessità di maggiore informazione e ricerca scientifica

Livio Gigliuto, presidente esecutivo dell’Istituto Piepoli, ha sottolineato l’importanza di una maggiore informazione sui prodotti innovativi senza combustione, da ottenere attraverso un ruolo attivo delle istituzioni e una continua ricerca scientifica. La quasi totalità dei medici intervistati ritiene che la medicina basata sulle evidenze possa applicarsi al settore della riduzione dei rischi da fumo di sigaretta. Inoltre, il 97% ritiene che le autorità regolatorie dovrebbero valutare le strategie di riduzione dei rischi senza pregiudizi ideologici.

La ricerca ha anche evidenziato che oltre il 70% dei medici ritiene che le Istituzioni sanitarie dovrebbero investire di più in programmi dedicati ad aiutare i fumatori a smettere di fumare, integrando le strategie già esistenti con strategie tecnologicamente innovative. Infine, quasi l’80% dei medici ritiene che lo Stato dovrebbe promuovere un riconoscimento dell’importanza di un approccio di riduzione del rischio, incoraggiando i fumatori che non smettono a passare ad alternative senza combustione.

Secondo Carlo De Masi, presidente di Adiconsum, per proteggere efficacemente la salute dei cittadini rispetto ai rischi legati al fumo, sono necessarie due cose: la prevenzione attraverso l’educazione nelle scuole e il controllo sull’accesso dei minori a tutti i prodotti, e l’informazione al pubblico generale dei consumatori, che deve consentire a ciascuno di conoscere i rischi e le differenze tra le varie tipologie di prodotti, valutando eventuali vantaggi delle alternative disponibili.

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