Emergenza sanitaria sotto accusa: diffidenza e teorie complottiste riemergono sui social

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Emergenza sanitaria sotto accusa: diffidenza e teorie complottiste riemergono sui social - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 22 Agosto 2024 by Redazione

La nuova emergenza sanitaria legata al virus Mpox ha riacceso le polemiche su vaccini e outbreak sanitari. Negli ultimi giorni, infatti, è diventato evidente come la sospettosità nei confronti delle informazioni provenienti dalla scienza e dalle autorità sanitarie, inclusa l’Organizzazione mondiale della sanità , sia tornata a dominare le discussioni sui social media. Questa tendenza non riguarda solo gli utenti italiani, ma abbraccia anche contesti internazionali, scatenando un rinnovato impulso per le teorie complottiste e atteggiamenti no-vax che richiedono di essere esaminati più a fondo.

La sfiducia verso le istituzioni sanitarie

Un clima di sospetto e accuse

A seguito della dichiarazione di emergenza sanitaria mondiale per Mpox, la scena sui social media si è riempita di commenti critici e spesso ostili nei confronti di grandi nomi legati al settore farmaceutico e agli esperti di salute pubblica. Non sorprende quindi che tra i nomi più citati ci sia quello di Anthony Fauci, l’immunologo americano noto per il suo ruolo durante la pandemia di COVID-19. Alcuni utenti sostengono che Fauci sarebbe coinvolto in un compilato orchestrato dalla CIA, presentando teorie prive di fondamento e in contrasto con la realtà scientifica. Questo fenomeno di disinformazione alimenta una narrativa che suggerisce un piano più grande e oscuro legato alla creazione stessa del virus in laboratorio.

Big Pharma e le teorie del complotto

Al centro di queste accuse troviamo il concetto di Big Pharma, un termine comune tra i sostenitori delle teorie complottiste che indicano le grandi compagnie farmaceutiche come le responsabili di una presunta manipolazione della salute pubblica per scopi di lucro. Le opinioni espresse in vari commenti sui social mettono in luce una chiara sovrapposizione tra il modo in cui la scienza della salute viene percepita e i miti che circondano la commercializzazione dei vaccini. Un’analisi critica di questi elementi rispecchia la frattura tra la comunità scientifica e il pubblico, influenzata da una mancanza di fiducia che si è sviluppata nel tempo.

Il fenomeno delle “plandemie”

Le radici del termine e la sua diffusione

Nel contesto dei paesi francofoni, il fenomeno della disinformazione assume un’altra dimensione con l’uso del termine “plandemia,” che si riferisce all’idea di un’epidemia pianificata. Un articolo recente apparso su Le Monde analizza come i cospirazionisti stiano riemergendo e come la diffusione di notizie false stia riguadagnando terreno, mimando le dinamiche osservate durante la pandemia di COVID-19. Queste narrazioni sugli sviluppi sanitari non solo alimentano un dubbio collettivo, ma anche una rinnovata mobilitazione attorno alle teorie anti-vacciniste.

La teoria della manipolazione globale

A far parte di questo discorso complesso ci sono anche nomi noti come Bill Gates e George Soros, spesso accusati in modo infondato di tentativi di controllo mondiale riguardanti la salute pubblica. Queste affermazioni seguono una linea narrativa che assegna la responsabilità dei problemi sanitari a figure che, in realtà, stanno cercando di sostenere la salute globale attraverso iniziative benefiche e investimenti in salute pubblica.

L’Italia e il dibattito sui vaccini

Voci contro la scienza: post e commenti social

In Italia, la tensione intorno al tema dei vaccini e del Green Pass ha raggiunto livelli di drammaticità preoccupanti, con numerosi utenti dei social media che si scambiano teorie infondate. Molti commenti enfatizzano il collegamento tra l’emergenza sanitaria e il controllo sociale, insinuando che i provvedimenti necessari per affrontare la crisi servano principalmente a limitare i diritti civili. Frasi come “Il Green Pass è un modo per privare le persone del diritto al lavoro” o “Si stanno creando nuove razze ariane di sierati” rivelano un quadro allarmante di disinformazione e paura.

Miti sul virus e il vaccino anti-COVID

L’opposizione ai vaccini si alimenta di ricostruzioni fantasiose, con affermazioni che minimizzano la reale esistenza del virus Mpox. Alcuni utenti sostengono che il virus sia in realtà l’Herpes Zoster, associando le manifestazioni cliniche di Mpox a quella malattia. Tali affermazioni derivano spesso da interpretazioni errate o da informazioni non verificate, messe in circolazione come “prove” di un complotto più grande, il che solleva interrogativi sull’educazione e sulla cultura scientifica del pubblico.

L’incremento della disinformazione legata a epidemie e vaccini richiede un impegno collettivo per promuovere una comunicazione chiara e basata su dati verificabili, affinché la salute pubblica non venga compromessa da paure infondate e dalla capacità di distorcere la verità.

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