Ultimo aggiornamento il 29 Luglio 2024 by Giordana Bellante
Le condizioni di siccità che affliggono la Puglia stanno causando gravi danni al settore agricolo. Con produzioni già ridotte e scorte d’acqua a preoccupanti livelli, Coldiretti Puglia lancia un appello per dichiarare lo stato di emergenza. Le previsioni indicano una significativa riduzione delle rese, che potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura locale.
La crisi idrica e il suo impatto sulle coltivazioni
La preoccupazione crescente per la situazione siccitosa è confermata dai dati allarmanti forniti da Coldiretti Puglia. Gli invasi artificiali hanno registrato un calo di 164,59 milioni di metri cubi d’acqua, pari al 57% rispetto all’anno precedente, a causa di una criticità nella piovosità. La gravità della situazione sta portando a una forte diminuzione delle produzioni agricole, in particolare delle olive. Le temperature elevate e la mancanza di irrigazione di soccorso hanno messo in ginocchio i terreni, con una stima delle produzioni di olive che potrebbe subire un abbattimento di oltre il 60%.
La crisi non si limita alle olive: la raccolta di clementine è stata compromessa, con una buona parte delle coltivazioni costretta al macero. Anche la produzione di grano, fondamentale per la preparazione di pane e pasta, ha visto un calo drastico, con rese che rischiano di essere dimezzate. In questo contesto, Coldiretti Puglia evidenzia che la situazione è particolarmente critica per ogni segmento dell’agricoltura pugliese, che si trova a fronteggiare un riscaldamento atmosferico intenso e incendi frequenti.
Effetti sulla zootecnia e sulla produzione di miele
Non solo le coltivazioni di frutta e verdura subiscono le conseguenze della siccità; anche il settore zootecnico sta affrontando seri problemi. Il foraggio verde nei pascoli è drasticamente diminuito, costringendo gli allevatori ad affrontare l’aumento dei costi per l’acquisto di mangimi. In aggiunta, gli apicoltori segnalano che oltre la metà del miele prodotto è andata perduta a causa della mancanza di risorse idriche, creando un ulteriore impatto sull’economia agricola regionale.
Anche per quanto riguarda la produzione di latte, gli allevatori si trovano nella difficoltà di garantire il mantenimento degli animali nelle stalle. Le mucche, colpite dallo stress termico, stanno producendo fino al 30% in meno di latte rispetto ai periodi normali. Ciò contribuisce a una sfida collettiva che va a minare la stabilità economica degli agricoltori pugliesi.
Richieste di intervento e gestione delle risorse idriche
Gennaro Sicolo, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori italiani di Puglia, ha sollecitato interventi urgenti da parte della Regione, evidenziando la necessità di dichiarare lo stato di calamità. Sicolo ha sottolineato che nessun settore agricolo è immune da questa prolungata siccità e ha fatto notare che, accanto alle piante di ulivo, anche quelle destinate alla produzione di uva e altre coltivazioni stanno già subendo danni significativi.
La lenta risposta dei consorzi di bonifica, molti dei quali sono attualmente commissariati, è stata criticata da Sicolo. Questi enti, secondo l’agricoltore, non hanno implementato misure adeguate e programmazioni che potessero affrontare l’emergenza idrica. Cia Agricoltori italiani di Puglia richiede da tempo un piano strategico per garantire l’autosufficienza idrico-irriguo nella regione, in modo da preservare le risorse idriche e mitigare l’impatto della siccità sulle coltivazioni locali.
In un contesto di emergenza come quello attuale, la questione dell’acqua si rivelerebbe decisiva per la frutticoltura e l’olio d’oliva, pilastri storici dell’economia pugliese. Le aspettative di produzione in calo potrebbero minacciare non solo l’economia agricola, ma anche l’approvvigionamento alimentare regionale.