Eredità Agnelli: tre manoscritti rivelano il testamento - avvisatore.it
Gianni Agnelli, figura di spicco nel panorama imprenditoriale italiano, ha lasciato una serie di testamenti olografi che stanno ora al centro di una disputa legale tra i suoi eredi. I documenti, redatti a mano dall’Avvocato, sono stati esaminati a Torino nel 2003, suscitando l’interesse della Procura e della Guardia di Finanza.
La prima scheda, datata 12 dicembre 1983, riguarda l’assegnazione dell’usufrutto delle azioni della Gapi spa alla moglie Marella Caracciolo. Agnelli specificava che tale assegnazione doveva avvenire prima di qualsiasi altra ripartizione ereditaria. Nella seconda scheda, del 14 gennaio 1985, l’Avvocato nominava l’avvocato Franzo Grande Stevens come esecutore testamentario. Infine, la terza scheda, del 20 aprile 1999, trattava delle proprietà immobiliari, tra cui una villa a Torino e una palazzina a Roma destinate all’usufrutto della moglie e alla nuda proprietà dei figli Margherita ed Edoardo.
La lettura dei testamenti olografi di Gianni Agnelli ha aperto uno scenario complesso per i suoi eredi, in particolare per la figlia Margherita, coinvolta in una battaglia giudiziaria per la divisione dell’eredità paterna. Mentre le schede testamentarie forniscono indicazioni chiare sulle volontà del defunto imprenditore, la ricerca degli originali di altri documenti potrebbe portare a ulteriori sviluppi nella contesa ereditaria.
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