Ergastolo confermato per l’ex compagno di Ornella Pinto, vittima di femminicidio

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Ergastolo confermato per l'ex compagno di Ornella Pinto, vittima di femminicidio - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 17 Gennaio 2024 by Redazione

Confermata la condanna all’ergastolo per Pinotto Iacomino per il femminicidio di Ornella Pinto

La Corte d’Assise d’Appello di Napoli ha confermato la condanna all’ergastolo per Pinotto Iacomino, l’uomo che il 13 marzo 2021 ha ucciso la sua ex compagna Ornella Pinto davanti al loro figlio di 3 anni. La sentenza di primo grado, emessa nel maggio 2022, è stata confermata, stabilendo anche una provvisionale in favore della sorella di Ornella, Stefania, che è tutrice del bambino. Inoltre, sono stati confermati i risarcimenti nei confronti dei familiari di Ornella e della Fondazione Polis, che si sono costituiti parte civile nel processo.

Il femminicidio avvenuto a Napoli

Il tragico femminicidio di Ornella Pinto, 39 anni, è avvenuto nella zona di San Carlo Arena, nel centro di Napoli. Secondo le indagini condotte dalla polizia, Iacomino ha accoltellato a morte la sua ex compagna durante una lite, infliggendo almeno 13 coltellate con un coltello da cucina che aveva recuperato in una struttura ricettiva di famiglia. La Procura generale di Napoli aveva chiesto la conferma della condanna all’ergastolo anche in Appello per Iacomino, e la Corte d’Assise ha accolto la richiesta.

La possibilità di adottare il nipote

La conferma della condanna ha portato sollievo e gioia alla sorella di Ornella, Stefania Pinto, che è anche la tutrice del figlio della vittima. In aula, Stefania ha scoppiato in lacrime e ha dichiarato: “Dopo questa sentenza, potrò adottare mio nipote”. Grazie alla perdita della potestà genitoriale da parte di Iacomino già nel primo grado del processo, Stefania può ora avviare le procedure per l’adozione del bambino, che attualmente ha 6 anni e che fu svegliato quella tragica notte dalle urla strazianti di sua madre. Stefania è stata riconosciuta una provvisionale in qualità di tutrice del bambino e sta seguendo tutto l’iter in sede civile per l’adozione. Anche la Fondazione Polis, rappresentata dagli avvocati Celeste Giliberti e Gianmario Siani, si è costituita parte civile nel processo.

Stefania Pinto ha commentato: “Alla fine la vera condanna è per noi e per il bambino che sto crescendo a tutti gli effetti come mio figlio”. L’iter dell’adozione potrebbe essere accelerato, poiché Iacomino ha già perso la potestà genitoriale nel primo grado del processo, un caso unico in Italia.

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