Ergastolo per Alessia Pifferi: la donna si sente male in carcere dopo la condanna per l'omicidio della figlia Diana - Occhioche.it
Contesto: Alessia Pifferi, la donna di 38 anni condannata ieri all’ergastolo per l’omicidio della figlia Diana di soli 18 mesi, si è sentita male in carcere. La notizia è stata diffusa dal suo avvocato, Alessia Pontenani, che ha spiegato come la donna abbia avuto due mancamenti, uno dopo la lettura del dispositivo e un altro nella mattinata di oggi.
La Corte di Assise di Milano, presieduta dal giudice Ilio Mannucci Pacini, ha emesso ieri pomeriggio la sentenza di condanna all’ergastolo per Alessia Pifferi, riconosciuta colpevole di aver lasciato morire di stenti la piccola Diana, abbandonandola a casa da sola per sei giorni.
‘avvocato Pontenani, dopo aver incontrato la sua assistita presso il carcere di San Vittore, dove si trova dallo scorso luglio, ha dichiarato che Pifferi “non è lucidissima” e che avrebbe espresso il desiderio di “spegnersi per raggiungere la bambina”.
Durante il processo, la difesa aveva richiesto una perizia psichiatrica, eseguita dallo specialista Elvezio Pirfo, dalla quale era emerso che Pifferi era capace di intendere e di volere al momento dei fatti. Tuttavia, l’avvocato Pontenani ha già annunciato che ricorrerà in appello e chiederà una nuova perizia, sostenendo che la donna sia affetta da “un grave deficit cognitivo”.
Parallelamente alla vicenda giudiziaria che ha portato alla condanna di Alessia Pifferi, è in corso un’inchiesta coordinata dal pm Francesco De Tommasi per falso e favoreggiamento, nella quale sono indagate quattro psicologhe del carcere di San Vittore e lo stesso avvocato Pontenani.
‘ipotesi investigativa è quella di una presunta “manipolazione” da parte delle professioniste per aiutare Pifferi a ottenere la perizia psichiatrica. Al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli sull’inchiesta e sulle eventuali responsabilità delle persone coinvolte.
La vicenda di Alessia Pifferi e della piccola Diana ha suscitato grande scalpore e indignazione nell’opinione pubblica, portando alla ribalta un tema delicato e complesso come quello della violenza domestica e dell’abbandono minorile. La condanna all’ergastolo per la donna e l’inchiesta parallela per falso e favoreggiamento rappresentano solo l’ultimo capitolo di una storia drammatica, che lascia inevitabilmente aperte numerose domande e riflessioni.
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