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Esperto difensore sospetta contaminazione reperti nel caso dell’omicidio Mollicone

Esperto criminologo sottolinea possibili contaminazioni nei reperti

Carmelo Lavorini, criminologo e consulente della difesa della famiglia Mottola nel processo di appello per l’omicidio di Serena Mollicone, ha evidenziato la presenza di contaminazioni nei reperti chiave del caso. Durante l’udienza, ha fatto riferimento a un filmato dell’esame sul cadavere eseguito dal medico legale Conticelli, sottolineando come la busta dell’Eurospin e il nastro adesivo siano stati manomessi. “Per capire che c’è stata contaminazione basta vedere il filmato dell’esame sul cadavere eseguito dal medico legale Conticelli che ha tagliato e ha aperto la busta dell’Eurospin sul tavolo settorio e ha tagliato il nastro adesivo”, ha affermato Lavorini.

  • Lavorini ha portato avanti la tesi della possibile alterazione dei reperti cruciali per il caso, mettendo in discussione l’integrità delle prove presentate durante il processo.

Analisi del luogotenente dei carabinieri del Ris

Rosario Casamassima, luogotenente dei carabinieri del Ris, ha contraddetto le affermazioni di Lavorini riguardo alle contaminazioni nei reperti. Durante le analisi microscopiche e chimiche sui nastri che avvolgevano il cranio di Serena, Casamassima ha sostenuto che non vi è stata alcuna forma di contaminazione. Ha ribadito che gli elementi lignei con tracce di resina e colla trovati sui nastri sono coerenti con la porta in legno dell’alloggio della caserma di Arce, sottolineando che i nastri erano protetti dalla busta del supermercato che avvolgeva la testa della vittima.

  • Le conclusioni di Casamassima hanno messo in discussione le ipotesi di contaminazione avanzate da Lavorini, evidenziando la coerenza tra i reperti e l’arma del delitto individuata.

Conclusioni e punti di vista contrastanti

Le divergenze tra le posizioni di Carmelo Lavorini e Rosario Casamassima evidenziano le complessità e le sfide nel processo di appello per l’omicidio di Serena Mollicone. Mentre il criminologo Lavorini solleva dubbi sulla manipolazione dei reperti, il luogotenente Casamassima difende l’integrità delle prove presentate. Questo contrasto di opinioni aggiunge ulteriore complessità a un caso già intricato, lasciando aperti interrogativi sulla verità e sulla corretta interpretazione delle prove a disposizione della corte.

  • Le diverse prospettive offrono spunti di riflessione sulla complessità delle indagini e sull’importanza di valutare attentamente ogni dettaglio per giungere a una conclusione accurata nel processo in corso.
Redazione

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