Eurovision 2024: Tensione crescente su Israele – Gossip News Italia - avvisatore.it
Il prossimo Eurovision Song Contest 2024, che si terrà a Malmö, in Svezia, è al centro di un acceso dibattito a causa della partecipazione di Israele. Nonostante le controversie e le petizioni contro, l’organizzazione dell’Eurovision Broadcasting Union (EBU) ha confermato la presenza del paese nel concorso, suscitando reazioni contrastanti.
Le polemiche si sono intensificate a seguito delle azioni militari di Israele nella striscia di Gaza e in alcune zone del Libano e della Siria. Eventi scaturiti dagli avvenimenti del 7 ottobre scorso, quando un attacco di Hamas nei territori israeliani ha causato numerose vittime e ostaggi ancora non liberati. La partecipazione di Israele è stata contestata da 1500 artisti finlandesi e islandesi, che hanno sottoscritto una petizione chiedendo l’esclusione del paese, affermando che non è in linea con i loro valori.
Anche in Italia, il dibattito sulla partecipazione di Israele all’Eurovision si è acuito, richiamando l’attenzione sulle controversie legate alle azioni militari israeliane. Il recente caso del cantante Ghali e le polemiche sulla Rai per il comunicato pro-Israele letto in diretta a Domenica In hanno contribuito a rendere sempre più urgente e incisivo il tema.
Nella giornata di giovedì, l’EBU ha annunciato il risultato di una valutazione interna confermando la partecipazione di Israele alla competizione canora. Noel Curran, direttore generale dell’EBU, ha sottolineato che l’organizzazione è apolitica e che la partecipazione non riguarda una competizione tra governi ma tra servizi pubblici televisivi membri dell’organizzazione. Ha specificato che Kan, il servizio pubblico israeliano, rispetta tutti i criteri necessari per prendere parte all’evento.
Questa decisione ha scatenato una nuova petizione, lanciata dall’associazione non-profit Creative Community For Peace, che si oppone ai boicottaggi contro Israele. Personalità come Helen Mirren, Boy George e Gene Simmons hanno sottoscritto la petizione, sostenendo che eventi come le gare di canto sono cruciali per unire culture e persone attraverso il comune amore per la musica. Coloro che chiedono l’esclusione di Israele sono accusati di sovvertire lo spirito del concorso e di trasformarlo in uno strumento politico.
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