Eva, sopravvissuta all'Olocausto: La storia di un'amicizia con Anna Frank - avvisatore.it
Un video d’epoca, girato ad Amsterdam quasi 80 anni fa, mostra Anna Frank affacciata alla finestra mentre osserva il passaggio di un matrimonio per strada. Questo filmato, di qualità scadente, è diventato un importante documento storico in quanto ritrae la giovane autrice del celebre diario. La testimonianza è stata fornita da Eva Geiringer Schloss, coetanea di Anna e sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. Il documentario intitolato “Eva’s Promise” è stato presentato al Museum of Jewish Heritage di Manhattan in occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto, il 27 gennaio.
Eva Schloss, oggi novantatreenne e residente a Londra, era la vicina di casa di Anna Frank ad Amsterdam. Entrambe le famiglie si erano trasferite in Olanda per sfuggire alle persecuzioni naziste contro gli ebrei. Nonostante frequentassero scuole diverse, le due ragazze avevano occasione di giocare insieme. Eva frequentava la scuola pubblica, mentre Anna frequentava la scuola Montessori. Il documentario racconta la storia di Eva Schloss e il destino che l’ha costretta a vivere nell’ombra dell’amica. In un tragico colpo del destino, Anna è diventata la sorellastra postuma di Eva, in quanto la madre di Eva, sopravvissuta con lei alla deportazione, si è sposata con Otto Frank, padre di Anna. È stato proprio quando Otto ha mostrato a Eva il diario di sua figlia che lei si è ricordata della promessa fatta a suo fratello maggiore Heinz durante l’ultimo incontro sul treno merci che li stava portando ai campi di concentramento.
La promessa che dà il titolo al documentario è quella di tornare nella soffitta in cui Heinz si era nascosto insieme al padre Erich e recuperare i quadri e le poesie che aveva dipinto e scritto durante gli anni di prigionia. Dopo la guerra, Eva ha appreso dalla Croce Rossa che Heinz era morto di stenti durante una marcia forzata dalla Polonia a Mauthausen nell’aprile 1945, mentre Erich è deceduto tre giorni prima della fine della guerra. Tornata ad Amsterdam, Eva ha recuperato una ventina di quadri e 200 poesie, che ha donato al museo della resistenza della città olandese. Lei e sua madre sono tornate a vivere nello stesso appartamento che avevano abbandonato nel 1942 per nascondersi nelle soffitte. Dopo la morte di Otto Frank nel 1980, Eva ha assunto la responsabilità di preservare la memoria di Anna e dell’Olocausto, dopo aver riflettuto sull’impegno del patrigno per mantenerla viva.
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