F35 B: la portaerei Cavour raggiunge la capacità operativa iniziale in Giappone

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F35 B: la portaerei Cavour raggiunge la capacità operativa iniziale in Giappone - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 28 Agosto 2024 by Giordana Bellante

La portaerei Cavour, uno degli asset strategici della Marina Militare italiana, ha segnato un’importante tappa nel suo percorso di operatività. Dopo aver accumulato oltre 2.600 ore di volo e 2.700 interventi di manutenzione, i caccia F35 B imbarcati hanno conseguito la capacità operativa iniziale . Questa fase è stata annunciata dall’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato Maggiore della Forza armata, durante la sosta della nave presso la base navale di Yokosuka, in Giappone, nell’ambito della campagna di proiezione operativa nel contesto dell’Indo-Pacifico.

Capacità operative degli F35 B

Missioni offensive e difensive

La capacità operativa iniziale rappresenta un traguardo cruciale per la funzionalità del sistema operativo degli F35 B. Questo riconoscimento attesta la preparazione dell’aeromobile a svolgere svariate missioni, sia offensive che difensive, in grado di fronteggiare minacce aeree, ingaggiare obiettivi terrestri e navali, e condurre operazioni di soppressione delle difese aeree nemiche. Grazie a questo equipaggiamento, il Carrier Strike Group è in grado di proiettarsi in aree remote, operando con una logistica totalmente autonoma.

La flessibilità e l’innovazione tecnologica degli F35 B consentono alla Marina di affrontare con maggiore efficienza le varie sfide che possono emergere in scenari complessi. La lotta contro le minacce aeree diviene così una priorità strategica, potenziando la capacità di risposta del nostro Paese in ambito internazionale.

Sinergia tra Marina e Aeronautica

Il gruppo di volo di F-35B, composto da aerei del Gruppo aerei imbarcati della Marina e del 32° Stormo dell’Aeronautica, rappresenta il risultato di un’importante sinergia tra le due forze armate italiane. Negli ultimi anni, Marina e Aeronautica hanno intensificato la loro collaborazione, facendo convergere risorse e competenze, tale da accelerare significativamente lo sviluppo di capacità nazionali nel campo della difesa.

Questa sinergia ha raggiunto un culmine durante la campagna in Indo-Pacifico, con il risultato di potenziare non solo le capacità operative, ma anche la prontezza del Paese nel rispondere a eventuali crisi. La Forza armata sottolinea l’importanza di essere ben equipaggiati per contribuire alla sicurezza e alla stabilità globale, affiancandosi così agli alleati NATO.

Il ruolo dell’Italia come media potenza regionale

Eccellenza nelle operazioni di Carrier Strike Group

L’Italia si distingue come l’unico membro dell’Unione Europea in grado di esprimere un Carrier Strike Group con assetti di quinta generazione. Questa caratteristica lo colloca fra i pochi alleati NATO, insieme agli Stati Uniti e al Regno Unito, in possesso di tale capacità. L’essere parte di questo ristretto gruppo di alleati rappresenta un elemento di grande valore strategico in risposta a eventuali tensioni internazionali.

Il Carrier Strike Group, dotato di F-35B, non solo evidenzia il rango dell’Italia come media potenza regionale con forte connotazione marittima, ma funziona anche come un dispositivo di rassicurazione per gli alleati e di deterrenza per i potenziali avversari. Grazie alla sua versatilità e flessibilità, il gruppo è capace di operare e influenzare situazioni in vari teatri operativi.

Proiezione delle forze dal mare

Con il raggiungimento della capacità operativa iniziale, l’ammiraglio Credendino ha sottolineato il passo avanti significativo compiuto dalla Componente marittima della Difesa. Questo sviluppo consente una maggiore proiezione delle forze dal mare, anche in contesti lontani dai tradizionali bacini operativi. L’obiettivo è la completa interoperabilità e intercambiabilità nelle operazioni congiunte insieme ad alleati e partner strategici.

La campagna del Carrier Strike Group negli spazi indo-pacifici dimostra come l’Italia stia investendo nella sua capacità di operare su scala globale, con un’attenzione particolare alla cooperazione internazionale, elemento essenziale in un mondo sempre più interconnesso e complesso.

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