Fabri Fibra contro lo spot elettorale di Gavino Mariotti: azione legale in arrivo

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Fabri Fibra contro lo spot elettorale di Gavino Mariotti: azione legale in arrivo - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 3 Giugno 2024 by Francesca Monti

Il candidato sindaco del centrodestra alle comunali di Sassari, Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari, è finito nel mirino del noto rapper Fabri Fibra per uno spot elettorale pubblicato sui canali web del candidato e poi rimosso dopo poche ore. Lo spot, che vedeva il rettore passeggiare per il centro della città accompagnato da una canzone rap con la voce di Fabri Fibra creata con l’intelligenza artificiale, ha suscitato una marea di commenti negativi e ironici, scatenando una vera e propria bufera mediatica.

“Move your mind. Diamoci sopra una ics, fai splendere questa Sassari magnifica, che sballo”, recitava la voce di Fabri Fibra, cadenzata sul ritmo di una base rap, mentre scorrevano le immagini della città riprese dall’alto con un drone. Lo spot, diventato virale in poche ore, è stato ripreso anche da numerose trasmissioni radiofoniche del circuito nazionale e da riviste specializzate del panorama musicale, ma con un effetto boomerang: una valanga di commenti negativi che ridicolizzavano l’iniziativa e che hanno scatenato una marea di meme ironici con il rettore in versione giovane rapper.

Lo spot, ritirato dai canali ufficiali, continua però a circolare sui social, suscitando l’ira del rapper marchigiano, che ha messo in azione il suo ufficio legale, con l’avvocata Antonella Rizzi, per far luce sulla vicenda e prendere le opportune decisioni.

“Stiamo facendo le opportune verifiche per risalire all’autore del video, dopodiché prenderemo le opportune decisioni”, ha dichiarato lo studio legale di Fabri Fibra all’ANSA, tramite l’agenzia About, che cura la comunicazione dell’artista. Al momento, non è confermata la voce circolata in questi giorni secondo cui Fabri Fibra avrebbe chiesto al candidato sindaco un risarcimento a sei cifre, oltre alla rimozione della sua voce dallo spot elettorale.

“Fabri Fibra vs Gavino Mariotti: lo scontro tra rap e politica”

La vicenda dello spot elettorale di Gavino Mariotti con la voce di Fabri Fibra creata con l’intelligenza artificiale ha sollevato un polverone mediatico e legale, mettendo in luce le tensioni tra il mondo del rap e quello della politica. Da un lato, il rapper marchigiano, noto per le sue posizioni critiche nei confronti del potere e delle istituzioni, si è trovato involontariamente coinvolto in una campagna elettorale che non ha nemmeno appoggiato. Dall’altro, il candidato sindaco del centrodestra alle comunali di Sassari, rettore dell’Università di Sassari, ha cercato di sfruttare l’immagine e la voce del rapper per avvicinarsi ai giovani e ai loro linguaggi, ma con un risultato disastroso.

Lo spot elettorale, infatti, non solo non ha convinto il pubblico, ma ha anche scatenato una valanga di commenti negativi e ironici, che hanno ridicolizzato l’iniziativa e il candidato sindaco stesso. La voce di Fabri Fibra, creata con l’intelligenza artificiale, è stata giudicata come un’appropriazione indebita e una violazione dei diritti dell’artista, che ha messo in azione il suo ufficio legale per far luce sulla vicenda e prendere le opportune decisioni.

La vicenda ha anche sollevato dubbi e perplessità sul ruolo della musica e dei linguaggi giovanili nella politica e nella comunicazione elettorale. Se da un lato, infatti, il rap e la musica urbana rappresentano una forma di espressione e di denuncia sociale sempre più diffusa e apprezzata dai giovani, dall’altro, la politica e le istituzioni sembrano ancora lontane e distanti da questi linguaggi e da queste forme di espressione. Lo spot elettorale di Gavino Mariotti con la voce di Fabri Fibra creata con l’intelligenza artificiale, quindi, non solo non ha centrato l’obiettivo di avvicinarsi ai giovani e ai loro linguaggi, ma ha anche sollevato un polverone mediatico e legale, mettendo in luce le tensioni e le distanze tra il mondo del rap e quello della politica.

La vicenda, quindi, rappresenta un monito per tutti i candidati e le forze politiche che cercano di sfruttare la musica e i linguaggi giovanili per avvicinarsi ai giovani e ai loro interessi. La musica e i linguaggi giovanili, infatti, non possono essere ridotti a meri strumenti di propaganda elettorale, ma devono essere rispettati e valorizzati come forme di espressione e di denuncia sociale. Solo così, si può costruire un dialogo autentico e costruttivo tra la politica e i giovani, superando le barriere e le distanze che ancora li separano.

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