Fattoria Faraoni: un esempio virtuoso di agricoltura sostenibile nel Lazio

La Fattoria Faraoni è un’azienda agricola che rappresenta un modello esemplare di allevamento e agricoltura nel cuore del Lazio. Fondata su principi di sostenibilità e innovazione, questa realtà si posiziona tra le migliori d’Italia nel settore zootecnico. Attraverso un approccio consapevole e rigenerativo, Fattoria Faraoni ha saputo rinnovare le pratiche tradizionali di allevamento e ha recentemente avviato un nuovo ristorante per proporre la propria offerta gastronomica. Questa storia merita di essere raccontata in dettaglio, partendo dalle origini e passando per le innovative pratiche di allevamento.

Le origini della Fattoria Faraoni

La storia della Fattoria Faraoni affonda le radici in un’azienda zootecnica convenzionale, gestita da Andrea Cippitelli e Silvia Faraoni, che hanno ereditato l’attività dai loro genitori. Andrea e Silvia sono una coppia sia nella vita che nel lavoro e hanno deciso di intraprendere un percorso di evoluzione nel settore. Hanno voluto cambiare radicalmente le abitudini di allevamento alle quali erano stati abituati fin da giovani, puntando su un modello innovativo: il pascolo razionale rigenerativo.

Questo approccio nasce dalla necessità di garantire un’alimentazione rinnovata e più naturale ai bovini. A differenza del pascolo estensivo tradizionale, che può portare a pratiche poco sostenibili, la Fattoria Faraoni gestisce le proprie bovine attraverso uno spostamento controllato tra diverse aree di pascolo, utilizzando recinti leggeri elettrificati. In questo modo, le vacche possono nutrirsi di erba fresca e variegata, evitando l’utilizzo di mangimi e cereali. Ogni area di pascolo viene sfruttata in modo da garantire una rigenerazione e un arricchimento del terreno, creando un ciclo virtuoso che produce un miglioramento significativo nel benessere degli animali e nella qualità dei prodotti.

Pascolo razionale rigenerativo: un approccio innovativo

Il pascolo razionale rigenerativo è più di una semplice tecnica di allevamento; è un metodo che ha come obiettivo la rigenerazione dell’ecosistema agricolo. Nella pratica, consiste nel far pascolare le bovine in diverse parcelle, permettendo ogni volta il riposo e la rigenerazione del terreno. Questo processo favorisce la crescita di erba sana e nutriente, contribuendo al mantenimento del suolo e alla produzione di concime naturale grazie all’attività degli animali. Ciò che si ottiene è un ciclo naturale in cui gli zoccoli delle vacche arano leggermente il terreno senza il bisogno di aratoni meccanici.

La strategia di gestione volta a spostare frequentemente gli animali consente un’alimentazione bilanciata, prevenendo il sovrasfruttamento del terreno. Con il pascolo rigenerativo, le mucche vengono spostate anche più volte al giorno per garantire che ogni parcella possa avere il tempo di rigenerarsi e svilupparsi. Questo metodo non solo offre un’alimentazione più ricca per gli animali, ma crea anche le condizioni ideali per la crescita di una flora variegata e sana.

Un impatto positivo sul territorio e l’ambiente

La Fattoria Faraoni si distingue per il suo impegno in un’agricoltura a impatto positivo. Non si tratta semplicemente di pratiche sostenibili, ma di un approccio innovativo finalizzato a migliorare la qualità del suolo e dell’ambiente che circonda l’azienda. Questo metodo rigenerativo ha contrapposto alle pratiche agricole convenzionali, che tendono a impoverire i terreni, un modello che riporta la vita nelle aree sfruttate.

Particolarmente nel contesto della provincia di Viterbo, dove l’eccessivo sfruttamento della monocultura della nocciola ha avuto effetti devastanti sull’ambiente, la Fattoria Faraoni rappresenta un importante baluardo. Il loro lavoro contribuisce a ripristinare la biodiversità, avvicinando il territorio a un equilibrio ecologico più sano. È un esempio da seguire per agricoltori che sono stati tentati dalla praticità della monocultura, mostrando che è possibile produrre in maniera etica e rispettosa dell’ambiente.

Un ristorante in fattoria: l’idea di chiudere la filiera

Recentemente, la Fattoria Faraoni ha realizzato un ulteriore ambizioso progetto: l’apertura di un ristorante che rappresenta un’estensione della loro filosofia di produzione. Andrea Cippitelli evidenzia che la decisione è stata influenzata dalla crescente insoddisfazione rispetto alla qualità della ristorazione a Roma, dove molti locali si sono orientati verso pratiche commerciali che non valorizzano adeguatamente i produttori e le materie prime locali.

Il nuovo ristorante si propone di offrire solo piatti preparati con ingredienti provenienti direttamente dalla fattoria o da fonti fidate. Il menù è fisso, per garantire che nulla venga sprecato, e il prezzo è accessibile. Tra antipasti, primi, secondi e contorni, i commensali possono gustare piatti semplici, preparati con carni e ortaggi freschi, portando in tavola la tradizione e il gusto autentico della cucina contadina.

Esperienza gastronomica e interazione con gli animali

Il ristorante offre un’esperienza unica, consentendo agli ospiti di immergersi nella vita della fattoria. Durante il pasto, i visitatori possono anche interagire con gli animali, osservando mucche, maiali e pollame liberi nel loro habitat naturale. In questo contesto, il ristorante diventa un luogo non solo di degustazione, ma anche di educazione, soprattutto per le famiglie che vogliono avvicinare i loro figli al mondo agricolo.

La proposta gastronomica si distingue per l’uso di materie prime fresche e di qualità, riflettendo l’impegno dell’azienda nella sostenibilità e nella valorizzazione della filiera corta. Questo approccio non solo innalza il valore del pasto, ma rappresenta anche una risposta alle recenti critiche rivolte all’agriturismo, spesso associato a offerte turistiche poco autentiche.

Fattoria Faraoni, attraverso il suo ristorante, non solo arricchisce l’esperienza culinaria dei suoi ospiti, ma sottolinea anche un importante approccio alla ristorazione sostenibile, diventando un esempio da seguire per chi desidera intraprendere una strada simile nel panorama gastronomico italiano.