Ultimo aggiornamento il 22 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
Felice Maurizio D’Ettore, figura di spicco nel panorama politico e sociale italiano, è venuto a mancare a 64 anni a seguito di un malore. L’attuale Garante nazionale dei detenuti e ex parlamentare di Fratelli d’Italia si trovava in Calabria in vacanza con la sua famiglia al momento del decesso. La notizia ha suscitato un’ondata di cordoglio in tutto il Paese, evidenziando il suo contributo nella difesa dei diritti delle persone prive della libertà personale.
Il ricordo di un professionista dedicato ai diritti umani
La figura di Felice Maurizio D’Ettore risalta per il suo impegno costante nella difesa dei diritti umani, in particolare per quanto riguarda il trattamento dei detenuti. Nomina avvenuta nel 2021, D’Ettore ha svolto il suo ruolo di Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà con grande dedizione. La sua missione si è focalizzata sulla tutela della dignità e dei diritti fondamentali degli individui in carcere, lavorando per garantire che le norme internazionali e nazionali in materia di diritti umani fossero rispettate.
La carriera di D’Ettore ha visto un lungo percorso politico che lo ha portato a collaborare con numerosi enti e organizzazioni del settore. Le sue competenze intellettuali e la sua integrità morale sono stati ampiamente riconosciuti dai colleghi e dai membri della comunità. Grande sostenitore della riforma del sistema penitenziario italiano, ha promosso iniziative volte a migliorare le condizioni di vita all’interno degli istituti penali e a facilitare il reinserimento sociale dei detenuti.
La reazione del governo e delle istituzioni
La notizia della morte di D’Ettore ha colto impreparato il mondo politico e le istituzioni. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha espresso il suo profondo cordoglio, definendo la scomparsa di D’Ettore una “perdita incolmabile”. In una nota ufficiale, Nordio ha sottolineato l’importanza dell’integrità morale e della preparazione intellettuale di D’Ettore, evidenziando il suo ruolo cruciale come Garante e la sua dedizione nel garantire i diritti dei detenuti.
Oltre alla reazione del ministro, Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza nazionale dei garanti, ha condiviso il suo dispiacere per la notizia, facendo giungere le condoglianze più sentite alla famiglia di D’Ettore. Queste reazioni evidenziano non solo la stima personale che circondava D’Ettore, ma anche l’impatto significativo della sua opera professionale nel panorama sociale italiano.
Un’eredità di impegno e passione
La scomparsa di Felice Maurizio D’Ettore rappresenta una grande perdita per il settore penale e per tutti coloro che militano per la giustizia sociale. La sua carriera non è stata solo una testimonianza di dedizione al servizio pubblico, ma anche un esempio di come l’impegno personale possa avere un impatto profondo sulla vita di molte persone. La sua eredità potrà vivere attraverso le iniziative e le riforme che ha sostenuto, e attraverso il ricordo delle sue azioni in favore dei diritti umani.
Attualmente, la famiglia e i collaboratori di D’Ettore si trovano ad affrontare un periodo di grande tristezza, supportati dalla comunità che riconosce il valore del lavoro svolto da un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita alla causa dei diritti e del rispetto dell’umanità.