Festa di solidarietà a piazza Ragusa: un segnale per il recupero urbano e sociale del quartiere

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Festa di solidarietà a piazza Ragusa: un segnale per il recupero urbano e sociale del quartiere - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 20 Settembre 2024 by Giordana Bellante

Piazza Ragusa ha vissuto oggi, 20 settembre, un momento di rinascita sociale grazie all’evento organizzato dal comitato “Rigiochiamoci piazza Ragusa”. Commercianti e residenti hanno deciso di unirsi per contrastare il degrado che aveva avvolto il quartiere. La festa, caratterizzata da musica, giochi e intrattenimenti per bambini, ha rappresentato un primo passo per restituire dignità e sicurezza a uno spazio pubblico che negli ultimi mesi era diventato un luogo di timore e abbandono.

Il degrado di piazza Ragusa: da luogo di socializzazione a spazio di paura

La situazione preoccupante

Piazza Ragusa ha affrontato un netto deterioramento della sua vivibilità negli ultimi mesi, specialmente dalla metà di giugno. Questo fenomeno è stato descritto da Mattia D’Auria, titolare di Spiritall, uno dei principali promotori dell’iniziativa. La zona, un tempo frequentata per la sua vivacità, era diventata un terreno fertile per atti di microcriminalità, bivacchi e sporcizia. D’Auria ha raccontato che percorrere la piazza era diventato rischioso: “Non potevi più passare senza temere insulti, aggressioni o furti”, ha affermato. Lo spazio pubblico, già limitato nel quartiere, stava diventando sempre più inaccessibile e abbandonato, creando un senso di malessere tra i residenti.

La reazione della comunità

Con l’iniziativa di oggi, i cittadini di piazza Ragusa hanno voluto rimarcare la loro volontà di recuperare il territorio. Teresita Dragone, titolare della gelateria Momò, ha espresso soddisfazione per la partecipazione degli abitanti e il sostegno dei politici locali. “La situazione era diventata insostenibile; ora siamo felici di vedere così tanta partecipazione”, ha dichiarato. Questa mobilitazione sociale è indicativa di un forte desiderio collettivo di migliorare la qualità della vita nel quartiere, con l’auspicio che le parole dei politici diventino azioni concrete.

Il ruolo delle istituzioni: un impegno condiviso

L’intervento delle autorità

Il presidente del VII municipio, Francesco Laddaga, ha riconosciuto i disagi vissuti dai residenti e ha assicurato il supporto delle istituzioni. “Abbiamo cercato di attivarci immediatamente con bonifiche realizzate da AMA e con il supporto delle forze dell’ordine”, ha spiegato. Laddaga ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra cittadini e amministrazione per il bene comune, un principio che dovrebbe guidare ogni intervento nel territorio.

La politica e il decentramento

Durante l’evento, erano presenti anche rappresentanti dell’opposizione municipale, comunale e regionale. Francesco Carpano, consigliere comunale di Forza Italia, ha messo in evidenza come la situazione di piazza Ragusa debba stimolare una riflessione seria sulla questione del decentramento. “La democrazia deve avvicinarsi ai cittadini”, ha dichiarato, indicando la necessità di un dialogo più diretto tra le istituzioni e la popolazione.

L’acqua come diritto: un altro fronte di battaglia

La testimonianza degli abitanti di viale Furtio Camillo

All’evento non è mancata la voce di chi vive in situazioni di difficoltà. Una delegazione degli abitanti di viale Furtio Camillo ha partecipato per far sentire la propria voce. Questi cittadini, già provati da una carenza d’acqua nelle proprie abitazioni, hanno voluto esprimere la loro solidarietà ma anche la loro crescente preoccupazione. Enrico Messina, portavoce della comunità, ha affermato: “Il problema che abbiamo noi oggi si sta espandendo, e l’acqua è un bene importante.”

Un appello alla cooperazione

I residenti di viale Furtio Camillo hanno evidenziato come la situazione critica non riguardi solo il loro quadrante, ma l’intera comunità. La loro presenza alla festa di piazza Ragusa ha messo in rilievo l’importanza di unire le forze per affrontare le difficoltà comuni. Un appello chiaro, quello di Messina, che richiede maggiore attenzione e interventi mirati da parte delle autorità competenti, per garantire diritti fondamentali come l’accesso all’acqua.

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