Fiasco: il mockumentary francese che trasforma un disastro cinematografico in una comicità irresistibile

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Fiasco: il mockumentary francese che trasforma un disastro cinematografico in una comicità irresistibile - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 31 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

Un fiasco annunciato si trasforma in una serie divertente e ben riuscita su Netflix: Fiasco, creata da Igor Gotesman e Pierre Niney, è la nuova serie francese che strizza l’occhio a The Office, ma che riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo nel panorama delle commedie mockumentary.

Un mockumentary che parte da un fiasco annunciato

Fiasco racconta la storia di Raphaël, un giovane sceneggiatore che ha scritto un film sulla vita di sua nonna, partigiana della Resistenza francese durante la Seconda Guerra Mondiale. La produzione del film, entusiasta della sceneggiatura, decide di affidare a Raphaël anche la regia, nonostante il ragazzo non abbia mai svolto quel lavoro in vita sua. Ed è proprio da qui che cominciano i problemi: Raphaël non sembra essere tagliato per il ruolo di regista, e qualcuno sul set sembra deciso a sabotare la produzione in ogni modo possibile.

Tutto quello che potrebbe andare storto va anche peggio, e per aggiungere al danno la beffa, la produzione del film è seguita da una troupe che dovrebbe dare vita al classico documentario dietro le quinte, e che sarà testimone di una vera e propria catastrofe.

Ma ciò che rende Fiasco una serie divertente e godibile non è tanto il racconto del disastro, quanto il modo in cui i personaggi commentano i loro palesi insuccessi alla telecamera. Le interviste, girate dopo che il fiasco è già avvenuto, sono infatti un elemento fondamentale della serie, che non nasconde il fatto che la produzione del film è finita a scatafascio, ma che preferisce stuzzicare lo spettatore con il “come”.

Un mockumentary che gioca sull’imbarazzo e sul disagio

La comicità di Fiasco è inestricabilmente legata al disagio e all’imbarazzo, e Raphaël è il personaggio perfetto per incarnare questa sensazione. Il giovane sceneggiatore non è tanto un regista scarso dal punto di vista artistico, quanto piuttosto un incapace nella gestione delle persone. Il suo tentativo di mantenere saldo uno status da artista e professionista, in mezzo a gente che lo ritiene un ragazzino, lo porta a commettere errori per inesperienza, arroganza o paura, dando vita a una spirale discendente di situazioni assurde e imbarazzanti.

Ma Fiasco non è solo una serie che gioca sul disagio e sull’imbarazzo: è anche una serie che sa essere raffinata e intelligente. Gli autori sono infatti bravissimi nel costruire scene di disagio crescente, e gli interpreti sono capaci di metterlo in scena nel modo giusto. In alcuni casi, la comicità è talmente forte da risultare quasi insostenibile, e lo spettatore si trova a dover interrompere la visione per prendere un attimo di respiro prima di riprendere.

Fiasco è dunque una serie che riesce a combinare in modo perfetto la comicità con l’imbarazzo, creando un mockumentary divertente e ben riuscito. La serie, pur ispirandosi alla travagliata produzione di Babylon A.., è una creazione completamente originale di Gotesman e Niney, e non è difficile immaginare che possa diventare la base per successivi adattamenti in altri paesi.

Un cast di personaggi “normali” per un mockumentary vincente

Un altro elemento vincente di Fiasco è il fatto che non tutti i personaggi sono degli imbecilli. Di solito, in questo tipo di commedie, tutti i protagonisti sono buffi e assurdi, ognuno a modo suo. In Fiasco, invece, buona parte dei personaggi è effettivamente “normale”, nel senso realistico del termine: persone che sono lì a fare il loro lavoro. È proprio il contrasto fra quella normalità del contesto e la scheggia impazzita rappresentata da Raphaël e da pochi altri personaggi a rappresentare il principale motore comico e dell’imbarazzo.

Gli autori sono infatti molto bravi a costruire scene di disagio crescente, in cui il protagonista si trova sempre più in difficoltà, e gli interpreti sono capaci di metterlo in scena nel modo giusto. In alcuni casi, la comicità è talmente forte da risultare quasi insostenibile, e lo spettatore si trova a dover interrompere la visione per prendere un attimo di respiro prima di riprendere.

Ma Fiasco non è solo una serie che gioca sul disagio e sull’imbarazzo: è anche una serie che sa essere raffinata e intelligente. Gli autori sono infatti molto attenti ai dettagli, e sanno come costruire scene comiche in modo originale e creativo. Un esempio su tutti è la scena in cui l’intervista a Raphaël deraglia perché lui vorrebbe usare una frase ad effetto per darsi un tono, ma finisce con il riconoscere che sta cercando di usare una frase ad effetto, ottenendo l’effetto opposto.

In conclusione, Fiasco è una serie che riesce a combinare in modo perfetto la comicità con l’imbarazzo, creando un mockumentary divertente e ben riuscito. La serie, pur ispirandosi alla travagliata produzione di Babylon A.., è una creazione completamente originale di Gotesman e Niney, e non è difficile immaginare che possa diventare la base per successivi adattamenti in altri paesi. Se siete amanti delle commedie mockumentary e non avete ancora visto Fiasco, vi consigliamo di recuperarla al più presto. Sempre ammesso che riusciate a sopravvivere all’imbarazzo.

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