Ultimo aggiornamento il 20 Agosto 2024 by Luisa Pizzardi
L’evento musicale del 23 agosto ha riunito appassionati di jazz nella suggestiva cornice del festival Jazz&Image, situato in viale di Parco del Celio, a Roma. Organizzato dal rinomato Eugenio Rubei, il festival ha visto esibirsi uno dei più promettenti talenti del jazz italiano, Filippo Bianchini, in un concerto dedicato alla memoria del grande sassofonista Massimo Urbani. Sotto le stelle romane, il quartetto di Bianchini ha offerto un’interpretazione intensa e emozionale, rendendo omaggio a una tradizione musicale ricca e vibrante.
Il quartetto di Filippo Bianchini: composizione e talento
La formazione dei musicisti
Il quartetto che ha animato il palco del festival è composto da talentuosi jazzisti, ognuno con un background e competenze distintive. Filippo Bianchini, al sassofono tenore, è il leader del gruppo. Cresciuto tra Orvieto, Roma, Olanda e Belgio, ha già all’attivo tre dischi come leader, tutti prodotti dall’etichetta belga “September”. Tra i membri del quartetto troviamo Nicola Andrioli al pianoforte, Francesco Puglisi al basso e Armando Luongo alla batteria.
Nicola Andrioli è noto per la sua versatilità, in grado di spaziare tra vari generi musicali, dal jazz al pop. Francesco Puglisi, considerato uno dei migliori bassisti italiani, apporta una solida linea di basso, essenziale per la struttura armonica delle composizioni. Infine, Armando Luongo, residente a Bruxelles, offre un supporto ritmico preciso che arricchisce il tessuto musicale del quartetto.
Incontrando la tradizione jazzistica
La musica che questo quartetto propone si basa su un repertorio che spazia tra brani originali e grandi standard della tradizione jazzistica. Il loro linguaggio musicale si distingue per un’intensa interazione tra i musicisti, trasformando ogni esibizione in un dialogo aperto tra gli strumenti. Quest’approccio non solo esalta le capacità tecniche dei membri ma rende la performance un’esperienza unica, in cui il pubblico può percepire la sinergia e la creatività in continua evoluzione.
Il successo di Filippo Bianchini: un artista in ascesa
Esperienze e riconoscimenti
Filippo Bianchini ha consolidato la sua carriera esibendosi in importanti festival internazionali, come Umbria Jazz, Padova Jazz Fest e North Sea Jazz Fest. Il suo ultimo album, “Sound of Beauty”, è stato riconosciuto tra i migliori dischi del 2018 dalla rivista Jazz IT, un attestato di stima che evidenzia la sua qualità e la sua abilità nel comporre musica che riesce a toccare le corde emotive del pubblico.
Bianchini ha viaggiato tra Italia, Francia, Belgio, Olanda e Germania per portare la sua musica presso festival di grande rilevanza, contribuendo a diffondere il jazz italiano nel panorama europeo e internazionale. La sua formazione e le esperienze musicali all’estero hanno arricchito il suo stile, rendendolo un interprete apprezzato a tutti i livelli.
Il legame con Massimo Urbani
L’evento del 23 agosto è stato dedicato alla memoria di Massimo Urbani, un sassofonista di straordinario talento scomparso nel 1993. L’Associazione MUJIC, che porta il suo nome, si impegna a mantenere viva la sua eredità musicale. Bianchini, attraverso il suo quartetto, rappresenta un ponte tra il passato e il presente del jazz italiano, dimostrando quanto possa essere potente la combinazione tra ricordi e innovazione artistica.
Questo concerto al festival Jazz&Image, quindi, non è stato solo un evento musicale, ma un tributo a una figura chiave della musica jazz italiana, un’opportunità per celebrare la creatività e il talento che continuano a emergere nella scena musicale contemporanea.