Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2025 by Giordana Bellante
Un grave focolaio di gastroenterite ha colpito diverse case di riposo in Toscana, portando alla morte di tre anziani. La Procura di Firenze ha avviato un’inchiesta per chiarire le cause di questi decessi, ipotizzando reati come l’adulterazione o il commercio colposo di sostanze alimentari. Le indagini coinvolgono quattro strutture, con un totale di 114 intossicati su 173 ospiti.
Indagini e accertamenti della procura
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per indagare sulla morte di tre anziani avvenuta in diverse Rsa a causa di un focolaio di gastroenterite. Le indagini si concentrano su quattro strutture, due situate a Firenze e due nel Mugello, tutte parte del Gruppo Sereni Orizzonti. Attualmente, i reati ipotizzati includono l’adulterazione o il commercio colposo di sostanze alimentari e omicidio colposo. Non ci sono al momento indagati nel fascicolo, ma la Procura ha richiesto accertamenti di polizia giudiziaria, coinvolgendo anche gli ispettori dell’ufficio d’igiene dell’Asl Toscana Centro.
Il pubblico ministero ha disposto autopsie sulle vittime per determinare la causa esatta dei decessi, in particolare per verificare la presenza di una “tossinfezione“. Le indagini sono state avviate a seguito di un aumento dei casi di intossicazione alimentare, che ha colpito un numero significativo di ospiti delle strutture coinvolte.
Le strutture coinvolte e le condizioni degli ospiti
Le residenze per anziani coinvolte nel focolaio di gastroenterite includono ‘Villa Desiderio‘ a Settignano, dove risiedevano due delle vittime, e ‘L’arcolaio‘ a Firenze. Altre due strutture sono ‘Villa San Biagio‘ a Dicomano e ‘Monsavano‘ a Pelago, dove è deceduta la terza vittima. Quest’ultima struttura, in particolare, è stata al centro delle indagini poiché il centro cottura è stato sequestrato. Qui è stato preparato il pasto che si sospetta abbia causato l’intossicazione alimentare. Il menù della cena includeva passato di carote, mix di verdure, coniglio e patate, oltre a pizza.
I primi segnali di intossicazione sono emersi domenica sera, con un aggravamento delle condizioni di alcuni anziani che ha portato sette di loro in ospedale. Due anziani sono deceduti all’ospedale Santa Maria Nuova, mentre il terzo è morto all’ospedale di Torregalli. Gli altri quattro pazienti sono stati dimessi e riportati nelle loro strutture. Le indagini continuano, con l’acquisizione di prove documentali e materiali, mentre gli ispettori dell’Asl hanno già riscontrato criticità nella produzione dei pasti presso il centro cottura della Rsa Monsavano.
Il personale medico dell’Igiene Pubblica e Nutrizione, insieme a quello dell’Attività di Assistenza Sanitaria di Firenze, ha effettuato sopralluoghi nelle strutture per completare le indagini epidemiologiche e ottenere un quadro chiaro dell’entità del focolaio.
Prospettive future e sicurezza alimentare
Le indagini in corso mirano a garantire la sicurezza alimentare nelle Rsa coinvolte e a prevenire futuri incidenti. La situazione ha sollevato interrogativi sulla qualità e la sicurezza dei pasti serviti agli anziani, un tema di fondamentale importanza per la salute pubblica. Le autorità sanitarie stanno lavorando per identificare le cause specifiche dell’epidemia e per implementare misure preventive adeguate.
In un contesto in cui la popolazione anziana è particolarmente vulnerabile, è essenziale che vengano adottate procedure rigorose per garantire la sicurezza alimentare nelle strutture di assistenza. Le indagini attuali potrebbero portare a cambiamenti significativi nelle pratiche di gestione e preparazione dei pasti nelle Rsa, affinché simili tragedie non si ripetano in futuro.