Fiumicino: La ASL Roma 3 lancia la campagna “Quando il gioco non è più un gioco” contro il gioco d'azzardo - Occhioche.it
La ASL Roma 3 promuove la salute e offre assistenza per la prevenzione e la cura del disturbo da gioco d’azzardo con la sua nuova campagna social “Quando il gioco non è più un gioco”. Quest’iniziativa si propone di sensibilizzare la popolazione riguardo ai rischi associati al gioco d’azzardo, specialmente tra i giovani e le categorie vulnerabili, e di fornire informazioni sui servizi di supporto disponibili.
Negli ultimi anni, il gioco d’azzardo ha assunto proporzioni allarmanti, tanto da essere considerato una vera e propria dipendenza. L’accesso facilitato al gioco online e l’abbassamento dell’età di avvio hanno reso la situazione ancora più complessa. Durante l’estate, le fragilità spesso emergono, in particolare tra gli anziani, che per vari motivi possono sentirsi isolati. Francesca Milito, Direttore Generale della ASL Roma 3, sottolinea la necessità di informare e rassicurare coloro che possono aver bisogno di supporto.
Si osserva un incremento significativo dell’incidenza del disturbo, soprattutto a seguito della pandemia, che ha rallentato le azioni di prevenzione e cura. La ASL sta cercando di recuperare il tempo perso, e questo progetto di sensibilizzazione è parte della strategia per raggiungere più persone possibili, specialmente in un periodo dell’anno in cui la solitudine è comune, creando così un contesto favorevole per la ricerca dell’aiuto.
Nonostante non sia un allerta generale, c’è preoccupazione tra i clinici: il gioco d’azzardo viene riconosciuto come una malattia seria. Alessandro Gisondi, coordinatore del progetto DGA per l’Area Romana, evidenzia l’importanza del primo passo, ovvero chiedere aiuto. Spesso, anziché affrontare il problema autonomamente, l’approccio migliore è quello di rivolgersi a professionisti. Purtroppo, nonostante i segnali di rischio, molte persone esitano a cercare assistenza, spesso a causa di stigmatizzazione e vergogna.
Secondo i dati del 2023, nel territorio della ASL Roma 3 sono stati registrati circa 1.355 pazienti totali in trattamento per varie dipendenze, comprese quelle da sostanze stupefacenti e alcol. Tuttavia, quelli affetti da disturbo da gioco d’azzardo restano un gruppo esiguo: solo 68 delle persone in cura rientrano in questa categoria, complici le statistiche secondo cui oltre la metà degli utenti vive nella zona di Ostia.
Al di là dei numeri, è fondamentale considerare il fenomeno ampliato che si è presentato post-pandemia, con un incremento che raggiunge perfino il 60% nella sua diffusione, segnalando un bisogno di una rete di sostegno più robusta.
Particolarmente allarmante è la prevalenza del gioco d’azzardo tra i giovani, con uno studio che indica che uno su quattro adolescenti tra i 14 e i 17 anni ha avuto esperienze di gioco. Inoltre, è emerso un legame preoccupante tra il gioco e lo sfruttamento di sostanze, fumo e alcol, suggerendo che il gioco problematico può integrarsi con stili di vita poco salutari, tradendo una vulnerabilità più ampia tra i giovani.
La necessità di affrontare questo problema si fa sempre più urgente, e il progetto “Quando il gioco non è più un gioco” della ASL Roma 3 giunge proprio in un momento critico per sensibilizzare e promuovere l’accesso ai servizi di cura per chi ne ha bisogno.
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