Foggia ospita manifestazione di sanità: un forte richiamo contro la violenza al personale medico

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Foggia ospita manifestazione di sanità: un forte richiamo contro la violenza al personale medico - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 by Redazione

La città di Foggia si prepara ad ospitare una manifestazione significativa che intende dare voce alle problematiche che affliggono il personale sanitario. Anaao Assomed e Cimo-Fesmed hanno organizzato questo evento sotto l’egida di un messaggio chiaro: porre fine all’escalation di violenza contro chi opera nel settore della salute. L’appuntamento è fissato per lunedì 16 settembre, a partire dalle 11:30, in via Martiri di via Fani, nei pressi dell’ingresso di viale Pinto del Policlinico. Il contesto è reso ancor più urgente da recenti aggressioni che hanno visto coinvolti medici, infermieri e vigilanti, un fenomeno che richiede immediata attenzione e azioni concrete.

La scenografia della violenza sanitaria

Aggressioni recenti al personale sanitario

Negli ultimi giorni, Foggia ha assistito a tre episodi distinti di violenza in cui personale sanitario è stato aggredito mentre svolgeva il proprio dovere. Gli attacchi non solo hanno sollevato un immediato allarme tra gli operatori, ma hanno anche acceso un dibattito più ampio sulla sicurezza e sul rispetto dovuto a chi lavora nei servizi sanitari. Gli aggrediti sono stati medici, infermieri e vigili del personale di sicurezza, in un contesto in cui le tensioni tra pazienti, familiari e personale sanitario sembrano aumentare in modo pericoloso.

La manifestazione nasconde una necessità collettiva di riconsiderare il valore del personale sanitario, spesso considerato solo come un supporto e non come figure fondamentali nel mantenimento della salute pubblica. Le parole dei rappresentanti sindacali evidenziano la frustrazione e l’angoscia di chi lavora in prima linea, costretto a gestire situazioni di stress estremo e, in alcuni casi, di violenza ingiustificata.

Partecipazione e solidarietà: uniti per una causa comune

La manifestazione e i suoi protagonisti

All’evento sono attesi numerosi partecipanti, tra cui i segretari nazionali di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, e di Cimo-Fesmed, Guido Quici. Saranno presenti medici, dirigenti sanitari, infermieri, medici specializzandi e studenti delle associazioni giovani medici, Area Nuova e Cittadinanzattiva. Questi gruppi si uniscono per trasmettere un messaggio di solidarietà e unione, per sottolineare l’importanza di una professione che merita rispetto e sicurezza.

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Foggia, Pierluigi De Paolis, parteciperà all’evento, evidenziando la necessità di un fronte unito per affrontare la crescente sfida della violenza nelle strutture sanitarie. La presenza di così tanti attori del settore sanitario è indicativa della gravità della situazione e della determinazione a chiedere interventi urgenti da parte delle istituzioni.

Le richieste dei sindacati: azioni urgenti e incisive

Appello per una nuova cultura del rispetto

I segretari regionali di Anaao Assomed Puglia, Angelo Mita, e di Cimo-Fesmed, Arturo Oliva, hanno espresso il loro disappunto riguardo al declino del rispetto sociale verso i professionisti sanitari. Hanno indicato che, nonostante le difficoltà, il personale sanitario continua a lavorare con dedizione per garantire la salute dei cittadini. Tuttavia, è cruciale che anche le istituzioni riconoscano l’importanza di questo lavoro e intervengano con misure adeguate.

Mita e Oliva sono categorici nel dire “basta” alla violenza, richiedendo una seria riflessione sulle misure da implementare per proteggere chi è in prima linea nella cura sanitaria. Le soluzioni proposte dovranno essere non solo reattive, ma anche preventive e coinvolgere la comunità nel rispetto e nella valorizzazione del lavoro sanitario. Solo attraverso l’impegno congiunto delle istituzioni e dei cittadini sarà possibile costruire un ambiente di lavoro più sicuro e rispettoso per tutti gli operatori del settore.

L’evento di Foggia rappresenta quindi non solo un grido di allerta, ma anche un’opportunità di riflessione e cambiamento per una cultura del rispetto e della sicurezza all’interno delle strutture sanitarie.

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