L’Intelligenza Artificiale (AI) sta contribuendo a rendere sempre più labile il confine tra realtà e mondo virtuale. Questo fenomeno ha scatenato dibattiti etici in diversi settori, come dimostrato dallo sciopero degli attori di Hollywood e dal caso che ha coinvolto Tom Hanks. L’AI è un argomento caldo che divide le opinioni: c’è chi vede in essa un’incredibile opportunità e chi ne sottolinea le minacce e le implicazioni etiche. Tuttavia, una cosa è certa: l’AI fa paura, proprio come tutti gli strumenti poco conosciuti.
Dopo lo sciopero degli attori e sceneggiatori di Hollywood, anche il mondo degli influencer è preoccupato per la nuova frontiera del settore: gli influencer virtuali. Si tratta di personaggi creati grazie all’utilizzo dell’AI, che appaiono sui social media con sembianze umane incredibilmente realistiche. Questi influencer virtuali sono in grado di accumulare migliaia di follower in poche ore e ricevere proposte di matrimonio e avances da celebrità, ma c’è un unico dettaglio: non esistono realmente.
Dopo il successo di Emily Pellegrini, una virtual influencer che ha già raggiunto oltre 140 mila follower e ha attirato l’attenzione di sportivi, politici e brand di moda, è arrivata Francesca Giubelli, un’altra influencer virtuale creata con l’AI. Francesca, modella e blogger specializzata in viaggi e cibo, è nata dal progetto dei professionisti della comunicazione Valeria Fossatelli, Emiliano Belmonte e Francesco Giuliani. Il suo profilo Instagram, aperto solo cinque giorni fa, conta già 7 mila follower. L’obiettivo di questo progetto è mettere in evidenza le bellezze dell’Italia, come il patrimonio artistico e culturale e il cibo. Tuttavia, la nascita di Francesca ha riaperto un intenso dibattito etico.
Mentre gli influencer “veri” si trovano ad affrontare accuse di truffa e limiti legati alla loro natura umana, sul web sta emergendo una nuova generazione di influencer virtuali. Questi personaggi, grazie alla loro inesistenza concreta, non possono commettere errori che potrebbero danneggiare la loro carriera. Questo dettaglio spaventa gli influencer umani, poiché le aziende potrebbero preferire ingaggiare influencer virtuali a costi inferiori. Diana Núñez, co-fondatrice dell’agenzia The Clueless che ha creato Aitana Lopez, ha dichiarato al Financial Times: “Siamo rimasti sorpresi dalle tariffe stellari richieste dagli influencer, e questo ci ha fatto pensare: perché non creare il nostro influencer?”.
In conclusione, l’Intelligenza Artificiale sta ridefinendo il concetto di realtà e sta influenzando il mondo degli influencer. Gli influencer virtuali stanno guadagnando popolarità e stanno mettendo in discussione la professionalità degli influencer umani. Mentre alcuni vedono in questa tendenza un’opportunità, altri temono le conseguenze che potrebbe avere sul loro lavoro. Il confine tra realtà e mondo virtuale si sta facendo sempre più sottile, e l’AI continua a suscitare emozioni contrastanti.
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