Francesca Manfredi: Alla ricerca del silenzio, addio ai social - avvisatore.it
Il nuovo libro di Francesca Manfredi, intitolato “Il periodo del silenzio”, racconta la storia di Cristina Martino, una giovane donna di 28 anni laureata in Archeologia che lavora come precaria in una biblioteca universitaria. Un giorno, presa da un impulso, Cristina decide di eliminare i suoi profili social e di smettere gradualmente di comunicare, come se il silenzio fosse una forma di sparizione dal mondo. Questa trama apparentemente semplice nasconde un importante messaggio sulla società contemporanea, che spesso nasconde un vuoto comunicativo dietro alle mille parole. Come spiega l’autrice, Francesca Manfredi, “Siamo immersi nelle informazioni, ma comunicare è un’altra cosa”.
Francesca Manfredi stessa ha un rapporto conflittuale con i social media: li ha tutti, ma li gestisce male. Tuttavia, ha notato che molti amici nel tempo hanno scelto di eliminare i loro profili social senza un motivo specifico, semplicemente perché non si sentivano più rappresentati da quella forma di comunicazione. Inoltre, il tempo dedicato ai social media può essere molto elevato e sottrarre tempo ad attività più formative come la lettura. Inoltre, i social media spesso generano sentimenti negativi come rancore e persino odio. Gli utenti tendono a condividere solo le cose entusiasmanti e felici, creando un senso di vuoto e disagio in chi guarda. Questo può portare alla tentazione di eliminare i profili social per evitare di sentirsi male.
I social media hanno cambiato il modo di comunicare e gli scrittori devono tenerne conto. Il linguaggio dei social media è impulsivo e immediato, a differenza del linguaggio dei libri che passa attraverso molti filtri. Questo può portare a risposte non ponderate e a situazioni di “shit storm”. Tuttavia, è diventato un linguaggio abituale e comprensibile. Tuttavia, non sorprende che ci sia la necessità di proteggersi da questo tipo di comunicazione.
Nel libro di Francesca Manfredi, la protagonista Cristina sceglie il silenzio come forma di comunicazione, pensando che nel silenzio non ci sia giudizio. Tuttavia, il suo silenzio viene interpretato in modo completamente diverso e finisce per comunicare qualcosa di completamente diverso da quello che lei voleva. Questo porta a riflettere sul fatto che la comunicazione nella nostra società è diventata sempre più individuale, e questo può essere un pericolo. La velocità con cui le informazioni vengono trasmesse rende difficile garantire la qualità delle stesse. È importante avere rispetto per la parola scritta e fare domande critiche per evitare di cadere in trappole di informazioni false.
In conclusione, “Il periodo del silenzio” di Francesca Manfredi è un libro che riflette sulla comunicazione nella società contemporanea. Attraverso la storia di Cristina, l’autrice ci invita a riflettere sul vuoto comunicativo che spesso si nasconde dietro alle mille parole. I social media hanno cambiato il modo di comunicare, ma è importante proteggersi da questo tipo di comunicazione impulsiva e immediata. Il silenzio può essere una forma di comunicazione, ma può anche essere frainteso. È fondamentale fare domande critiche e avere rispetto per la parola scritta per evitare di cadere in trappole di informazioni false.
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