Francesco Carducci (FdI): “Transizione energetica, politica estera e sviluppo: cosa deve fare l’Europa”

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Ultimo aggiornamento il 30 Maggio 2024 by Emiliano Belmonte

Bruxelles, 29 maggio 2024Francesco Carducci, candidato al Parlamento Europeo per Fratelli d’Italia nella circoscrizione centro (Lazio, Umbria, Marche e Toscana), ha esposto la sua visione su politica estera, difesa comune, sviluppo e riforme in un’intervista con ilfaroonline.it. Carducci ha messo in luce le sfide chiave e le azioni necessarie per il futuro dell’Unione Europea.

Le ragioni della candidatura

Carducci ha spiegato cosa lo ha motivato a candidarsi: “L’Europa è ad un punto di svolta: deve riformarsi e rilanciare lo sviluppo con un piano straordinario d’investimenti, altrimenti rischia il declino come negli ultimi 10 anni.” Ha inoltre menzionato l’invito da parte di amici nelle istituzioni come ulteriore motivazione.

Agricoltura: le proteste e le soluzioni

Le proteste degli agricoltori sono aumentate negli ultimi mesi. Carducci sostiene che l’Unione Europea dovrebbe focalizzarsi su grandi questioni come politica estera e difesa comune, lasciando le questioni agricole ai singoli Stati. Ha criticato politiche come il limite di 140 giorni in mare per i pescherecci, definendole insostenibili.

Direttiva Bolkestein e concessioni balneari

Carducci ha discusso delle difficoltà dei balneari a causa della Direttiva Bolkestein. Ha affermato che la legislazione sulle concessioni balneari dovrebbe essere gestita dai singoli Stati. “L’Italia ha oltre 20mila concessioni balneari, e non è giusto che paesi come l’Olanda decidano per noi”, ha dichiarato.

Una difesa comune per un’europa più sicura

Sulla politica di difesa comune, Carducci ha evidenziato che l’Unione Europea non ha attualmente competenze in politica estera. “O l’Europa si assume questa responsabilità, o non se ne esce. Ad esempio, in Africa siamo stati sostituiti da cinesi, turchi e russi a causa di una mancanza di cooperazione adeguata”, ha spiegato.

L’importanza di un esercito europeo

Carducci è favorevole a un esercito di difesa europeo. “La politica estera deve andare di pari passo con la difesa comune. Senza una forte deterrenza militare, l’Europa non può avanzare proposte di pace e rischia di essere esclusa dagli attori internazionali”, ha affermato.

Migrazioni: cooperazione come soluzione

Le crisi internazionali causano migrazioni di massa, un problema cruciale per i paesi del Mediterraneo. Carducci ha dichiarato che è necessario riprendere le cooperazioni con i paesi africani per promuovere lo sviluppo locale e ridurre la necessità di migrare. “Von der Leyen ha visitato Lampedusa con Meloni e ha affermato ‘Decidiamo noi chi entra in Europa’, un approccio che condividiamo”, ha aggiunto.

Politiche ambientali pragmatiche

Riguardo alla critica che l’Europa ha avuto un approccio ideologico all’ambiente, Carducci sostiene che un approccio pragmatico richiede risorse adeguate. “Gli Stati Uniti hanno investito 2000 miliardi. Senza fondi, la transizione energetica è impossibile”, ha dichiarato.

Direttive green e necessità di risorse

Carducci ritiene che le direttive sulle Case Green e le auto elettriche siano corrette nei principi, ma manchino delle risorse necessarie per la loro realizzazione. “Senza i finanziamenti adeguati, queste politiche non possono essere attuate efficacemente”, ha affermato.

Riformare il sistema decisionale europeo

Carducci ha criticato la regola dell’unanimità per le decisioni importanti e ha sostenuto la necessità di passare al voto a maggioranza qualificata. “Non è possibile che un solo paese blocchi tutto. Serve il voto a maggioranza qualificata”, ha detto.

Rafforzare i poteri del parlamento europeo

Carducci ha sostenuto che il Parlamento Europeo dovrebbe avere più poteri rispetto al Consiglio e alla Commissione, suggerendo l’elezione diretta del presidente della Commissione. “L’indirizzo lo dà il Consiglio, la Commissione è l’organo esecutivo e il Parlamento ratifica. Ma dobbiamo evolvere verso un’elezione diretta del presidente della Commissione”, ha spiegato.

Rilancio economico con un new deal europeo

In conclusione, Carducci ha sottolineato la necessità di un New Deal europeo sugli investimenti produttivi e la transizione energetica. “L’Europa si sta impoverendo. Dobbiamo invertire la rotta, altrimenti rischiamo un lento declino”, ha avvertito, proponendo anche un piano per il nucleare pulito e la difesa comune.

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