Ultimo aggiornamento il 21 Maggio 2024 by Giordana Bellante
Contesto: Un’indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Bologna ha portato all’accusa di circonvenzione di incapace per una donna di 69 anni residente a Bologna. La donna avrebbe approfittato della sua relazione con il suo anziano zio e delle sue precarie condizioni di salute per ottenere il controllo sul suo conto bancario e svuotarlo.
Prima sezione: “‘indagine e la scoperta della frode”
Sottotitolo: “La figlia del 94enne scopre i movimenti bancari sospetti”
Circa un anno fa, la figlia del 94enne proprietario del conto bancario è tornata a Bologna dall’estero per il funerale di suo padre. È stata allora che ha scoperto che sul conto del genitore erano stati eseguiti diversi movimenti bancari, tra cui prelievi, bonifici nazionali e internazionali e trasferimenti di titoli, per centinaia di migliaia di euro. Alla fine, il saldo del conto era di appena 100 euro.
Sottotitolo: ” carabinieri scoprono la delega bancaria”
Dopo che la figlia del 94enne ha presentato una denuncia, i carabinieri hanno avviato un’indagine sulla questione. Hanno scoperto che la nipote del 94enne, una donna di 69 anni, aveva indotto lo zio a farle una delega qualche anno prima della sua morte. Questa delega le consentiva di operare incondizionatamente sul conto corrente dello zio.
Seconda sezione: “Il sequestro preventivo e le accuse”
Sottotitolo: ” carabinieri sequestrano oltre mezzo milione di euro”
Nei giorni scorsi, il Gip ha disposto il sequestro preventivo della somma di 521.520 euro trovati nella disponibilità della 69enne. Questo importo corrisponde alle somme che la donna avrebbe illegalmente trasferito dal conto dello zio al proprio.
Sottotitolo: “La 69enne è accusata di circonvenzione di incapace”
La 69enne è stata quindi indagata per circonvenzione di incapace. Questo reato si verifica quando una persona approfitta della condizione di debolezza o di incapacità di un’altra persona per indurla a compiere atti che ledano i suoi interessi. Se condannata, la 69enne potrebbe affrontare una pena detentiva e dover risarcire i danni alla famiglia dello zio.