Ultimo aggiornamento il 10 Maggio 2024 by Giordana Bellante
Un’indagine condotta dalla Procura di Crotone ha portato alla luce un presunto schema di frode finanziaria all’interno del Comune di Savelli, nel crotonese. Due dipendenti del Comune ed una terza persona sono indagati per peculato, falso ideologico e autoriciclaggio, con l’accusa di essersi impossessati di quasi 3 milioni di euro grazie a mandati di pagamento falsi. carabinieri hanno eseguito un sequestro preventivo d’urgenza di beni per 2,8 milioni di euro.
“‘indagine e le accuse”
1. “Il presunto schema di frode”
Secondo le accuse, i due dipendenti del Comune di Savelli, Michele Giudicissi, ex responsabile del settore Finanziario, contabile e tributi, e Olga Caputo, ex dipendente dell’ente, insieme a Giovanna Panaja, avrebbero ideato un sistema per dirottare i soldi del Comune destinati alle spese dell’ente su propri conti correnti o di aziende a loro riconducibili.
2. “Le indagini dei carabinieri”
‘indagine, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Crotone e della Compagnia di Cirò Marina, ha portato finora al sequestro di beni per un valore di 2,8 milioni di euro. Gli investigatori riferiscono di avere accertato 320 mandati di pagamento falsi con cui il denaro pubblico veniva destinato al pagamento di utenze o di altri servizi resi all’Ente veniva invece dirottato sui conti degli indagati.
3. “‘estensione della presunta frode”
La presunta frode si sarebbe estesa per un arco temporale dal 2013 al 2023, con un totale di 2.830.404 di euro distratti. Uno degli indagati, inoltre, avrebbe reimpiegato parte del denaro pubblico sottratto in un bar a Firenze, commettendo così, secondo l’accusa, il reato di autoriciclaggio.
“Il sequestro preventivo d’urgenza”
1. ” beni sequestrati”
Nel corso delle indagini, i carabinieri hanno sequestrato 2 terreni e 4 abitazioni, appartenenti o riconducibili agli indagati, oltre a beni di valore come gioielli e somme di denaro contante rinvenuti agli indagati. Inoltre, è stata sequestrata una società situata in via Montenapoleone a Milano, riconducibile a 2 indagati e sul cui conto veniva fatto transitare parte del provento dei reati di peculato, e un bar all’interno alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella a Firenze, provento del reato di autoriciclaggio. Infine, a Modena, è stato perquisito, con sequestro di documentazione, uno studio commercialistico associato.
2. “Il valore stimato dei beni”
Il valore stimato dei beni sequestrati ammonta a circa 800.000 euro per beni immobili, conti correnti e società, oltre a denaro contante per 18.000 mila euro e 1.300 dollari americani, gioielli e preziosi tra i quali alcuni orologi di grande pregio delle marche Rolex e Baume & Mercier, nonché dei gioielli Bulgari per un valore stimato in non meno di 150.000 euro.
3. “La nomina dell’amministratore giudiziario”
Tutti i beni sequestrati sono stati messi nella disponibilità dell’amministratore giudiziario, nominato dalla Procura della Repubblica di Crotone, al fine di preservarne il valore e garantire la restituzione ai legittimi proprietari in caso di esito favorevole del processo.