Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione
La riduzione del danno da fumo: una strategia centrale nella lotta al tabacco
La decima Conferenza delle parti sulla Framework Convention on Tobacco Control (FCTC) è in corso a Panama City fino al 10 febbraio. Durante l’evento, gli esperti neozelandesi Robert Beaglehole e Ruth Bonita hanno pubblicato un articolo su The Lancet criticando la posizione dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sul trattamento equivalente di sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato rispetto ai prodotti tradizionali. Secondo gli esperti, l’OMS non ha una giustificazione scientifica per questa equiparazione e dovrebbe abbracciare la riduzione del rischio e il vapagismo come strumenti per ridurre il numero dei fumatori. Paesi come la Nuova Zelanda, la Svezia, la Norvegia, l’Inghilterra e il Giappone hanno adottato politiche di riduzione del danno, che includono l’uso di alternative più sicure ai prodotti tradizionali del tabacco, come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato, ottenendo risultati positivi per la salute pubblica.
La mancanza di un cambio di rotta nella lotta al fumo di sigaretta
Nonostante si accenni ai principi della riduzione del danno, la Cop 10 non suggerisce alcun cambio di rotta nelle politiche di contrasto al fumo di sigaretta. I prodotti alternativi sono visti come una minaccia alla regolamentazione sul tabacco e si chiede addirittura di equipararli ai prodotti tradizionali. Secondo Riccardo Polosa, ordinario di Medicina interna all’Università di Catania e fondatore del Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo (CoEhar), questa è un’occasione sprecata per aprire un dibattito su come integrare i prodotti alternativi nelle politiche di salute pubblica. L’uso di tali prodotti potrebbe portare a una diminuzione della pressione economica sul sistema sanitario nazionale legata alle patologie correlate al fumo di sigaretta. Polosa spera che si possa dare battaglia su questo punto.
I temi in discussione alla Cop 10
Durante la Cop 10, i delegati dei Paesi aderenti alla FCTC si riuniscono per discutere i progressi, implementare nuove misure e aggiornare le linee guida per il controllo del fumo in tutto il mondo. Tra i temi in agenda, vi è la valutazione dell’impatto delle strategie tradizionali di contrasto al tabacco e le regolamentazioni per i nuovi prodotti senza combustione, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Inoltre, si discute su quali approcci adottare per massimizzare gli sforzi dei paesi nella lotta al tabagismo. Tuttavia, il vero fulcro del dibattito è la regolamentazione dei prodotti a rilascio di nicotina e la possibile adozione di strategie legate ai principi della riduzione del danno. Questa situazione complessa coinvolge sia le abitudini dei fumatori adulti sia la dipendenza giovanile.
L’auspicio di Polosa è che i decisori delle istituzioni di tutto il mondo comprendano che le attuali politiche di contrasto al fumo di sigaretta non sono sufficienti per raggiungere l’eradicazione del fumo in tempi ragionevoli. È necessario un deciso cambio di passo, integrando alle politiche esistenti il principio della riduzione del danno, prendendo esempio da paesi che hanno ottenuto risultati significativi nella riduzione del consumo di sigarette. L’obiettivo finale deve essere la salute delle persone e la riduzione delle morti correlate al fumo di sigaretta.