"Funerale dell'orafo ucciso dal figlio: rose rosse e chiesa piena" - avvisatore.it
Rose rosse hanno adornato il feretro di Giovanni Fresi, l’orafo di 58 anni brutalmente ucciso dal figlio Michele nella notte del 28 gennaio. La chiesa Tempio Nuovo di Arzachena è stata gremita di persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto all’artigiano molto noto in Costa Smeralda per le sue creazioni in oro. I funerali sono stati celebrati dal parroco don Mauro Moretti e dai sacerdoti della zona. La bara di Giovanni Fresi è stata accompagnata dalla camera ardente fino alla chiesa dalla compagna Anna Maria Cudoni, dal padre Michele e dalla madre Mariuccia.
Giovanni Fresi è stato ricordato come un uomo che si è sempre occupato della famiglia e che è stato sempre vicino al figlio Michele, nonostante i suoi problemi di dipendenza dalle droghe. Durante l’omelia, don Mauro Moretti ha sottolineato il coraggio di Giovanni nel tenere stretta la mano di suo figlio fino all’ultimo, paragonandolo a Gesù. “Era una persona affettuosa e gentile, verso di lui dovremmo provare ammirazione per il coraggio che ha mostrato senza nascondersi, e dovremmo provare gratitudine per l’esempio di padre che era”, ha detto il parroco. Ha poi rivolto una preghiera anche a Michele Fresi, attualmente recluso nel carcere di Bancali a Sassari, accusato di omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
La compagna di Giovanni, Anna Maria, ha voluto dedicargli una lettera commovente durante i funerali. “Caro Giovanni, spero di riuscire a leggere questa lettera. Ti volevo ringraziare per avermi scelto come tua compagna. Il 3 gennaio avremmo festeggiato dieci anni insieme. Eravamo felici nonostante i problemi che abbiamo dovuto affrontare. Ero la tua principessa, tutelata ed amata. Il progetto della casa era il coronamento del nostro sogno per dopo la pensione. Spero che tu mi starai a fianco”, ha scritto Anna Maria.
Le indagini sull’omicidio di Giovanni Fresi continuano. Domani verranno effettuati i sopralluoghi nell’abitazione di Michele Fresi in via Ruzittu, su disposizione della Procura di Tempio.
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