Furiosa, Goldman e Mastroianni: i nuovi film da non perdere

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Furiosa, Goldman e Mastroianni: i nuovi film da non perdere - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 25 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Questo weekend, il grande schermo ospita tre nuove uscite cinematografiche che spaziano dal kolossal post-apocalittico al film d’autore, passando per un omaggio al grande cinema italiano. Scopriamo insieme le trame e le caratteristiche di “Furiosa – A Mad Max Saga”, “Il caso Goldman” e “Marcello mio”.

Il kolossal in sala: “Furiosa – A Mad Max Saga” di George Miller

In un futuro post-atomico, la giovane Furiosa viene rapita dai malvagi motociclisti del Wasteland e cresce accanto all’ambiguo Dementus. Quando scoppia la guerra tra Dementus e il sovrano Immortan Joe, Furiosa si ritrova prigioniera e, una volta adulta, dovrà lottare per la sua libertà.

George Miller torna a dirigere un film ambientato nell’universo di Mad Max, dopo il successo di “Fury Road” in cui la protagonista era una donna forte e determinata. Questo prequel, tuttavia, non riesce a raggiungere la stessa potenza epica del suo predecessore.

Il film inizia con un’eroina bambina che vive in un paradiso terrestre, per poi scoprire la brutalità del mondo esterno. Le sequenze adrenaliniche a bordo di veicoli lanciati a tutta velocità sono suggestive, ma la narrazione a tratti si inceppa e l’uso eccessivo di effetti speciali in CGI non convince del tutto.

Anya Taylor-Joy, già apprezzata nella serie “La regina degli scacchi”, e Chris Hemsworth, in un ruolo insolito e a tratti comico, si dimostrano bravi interpreti. Tuttavia, il film è consigliato principalmente agli appassionati della saga post-apocalittica.

Il film d’autore da non perdere: “Il caso Goldman” di Cédric Kahn

Parigi, 1976. Pierre Goldman, intellettuale ebreo, anarchico e guerrigliero in Venezuela, è accusato di omicidio dopo una serie di rapine. Goldman si dichiara colpevole delle rapine, ma innocente dell’omicidio. Cédric Kahn dirige un’opera potente e destabilizzante sul controverso personaggio storico, dando vita a un thriller processuale fedele ai fatti.

Il film si svolge interamente negli interni delle aule processuali, delle celle e degli studi degli avvocati, con un cast di grande talento. La sceneggiatura è notevole e la regia mette in luce l’ombra dell’antisemitismo che ha aleggiato sul processo.

“Marcello mio” di Christophe Honoré

Chiara Mastroianni, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve, si ritrova a interpretare il ruolo che fu di suo padre in “La dolce vita”. Al rientro a Parigi, guardandosi allo specchio, vede il volto del padre e sviene. Al risveglio, decide di vestirsi e atteggiarsi come lui, dando vita a un film che oscilla tra omaggio cinefilo, scherzo metatestuale e tormento filiale.

La mimesi perfetta di Chiara Mastroianni nei panni del padre è a tratti disturbante, ma il film di Honoré non convince del tutto, risultando a volte auto-referenziale. Il cast, tuttavia, è notevole, con Fabrice Luchini nella parte di se stesso e la divina Catherine Deneuve in un ruolo inusuale.

In conclusione, tre film molto diversi tra loro che offrono spunti interessanti e interpretazioni di alto livello. A voi la scelta di quale vedere per primo!

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