Ultimo aggiornamento il 22 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi
Il mondo del cinema napoletano piange la scomparsa di Gaetano Di Vaio, 56 anni, originario di Piscinola. Produttore, attore, sceneggiatore, Di Vaio era un pilastro fondamentale del cinema partenopeo degli ultimi vent’anni. La sua vita, un susseguirsi di cadute e risalite, è stata raccontata nel libro “Non mi avrete mai”, titolo che oggi assume un’accezione ancor più malinconica.
Dopo un incidente in scooter nella notte periferica, Di Vaio era ricoverato in gravi condizioni presso l’ospedale di Giugliano. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo per la sua faccia simpatica, il sorriso sfrontato e la voce roca inconfondibile.
Dalle tenebre alla luce: la rinascita di Gaetano Di Vaio
‘infanzia e l’adolescenza di Gaetano Di Vaio sono state tutt’altro che semplici. Periodi di tossicodipendenza e detenzione hanno caratterizzato la sua giovinezza, ma è stata la passione per il cinema a trasformarlo in un imprenditore culturale di spicco, un punto di riferimento per set importanti.
Dieci anni fa, Di Vaio interpretò ‘O Baroncino’ nella prima, travolgente stagione di Gomorra su Sky, serie ammirata in tutto il mondo. Ma non si limitò a recitare: ne fu anche produttore. Dopo aver lavorato come operatore sociale e nella compagnia di Peppe Lanzetta, Di Vaio fondò i Figli del Bronx, casa di produzione attivissima, oggi nota come Bronx Film.
Tra i titoli di maggior rilievo prodotti da Di Vaio, ricordiamo “Napoli Napoli Napoli” di Abel Ferrara , “Là-bas – Educazione criminale” e “Take five” di Guido Lombardi . Quest’ultimo è anche co-autore, insieme a Di Vaio, del romanzo edito da Einaudi in cui il protagonista, Salvatore, è l’alter ego di Gaetano, ladruncolo bambino e poi gestore di una piazza di spaccio a Scampia.
Un’eredità cinematografica per il riscatto di una comunità
La vita di Gaetano Di Vaio, straordinaria come un’opera d’arte, è stata interamente dedicata al cinema. Non solo per raccontare la sua storia, ma anche quella di una comunità intera in cerca di riscatto. Di Vaio ha prodotto documentari di rilevanza come “Largo Barracche” e “Il loro Natale”, e ha portato alla Mostra di Venezia ‘Per amor vostro’ di Beppe Gaudino con Valeria Golino, e poi ancora al Lido “Veleno” di Diego Olivares con Luisa Ranieri.
“Resterai sempre nel cuore e negli occhi di chi ha avuto la fortuna di conoscerti,” è il commosso saluto di Gianluca Curti, amico, sodale e produttore di Minerva Pictures, che con Di Vaio stava lavorando ad un atteso esordio, ‘Ciao Bambino’ di Edgardo Pistone. “Ha fatto tanto per Napoli e tanto stava facendo, insieme abbiamo avuto premi per Per Amor Vostro con cui Valeria Golino vinse a Venezia la Coppa Volpi nel 2015, e con la sua Bronx aveva appena prodotto il film di un esordiente. Tutti amavamo la sua energia, la voglia di riscatto e la generosità di dare possibilità anche agli altri.”
La scomparsa di Gaetano Di Vaio lascia un’eredità cinematografica di enorme valore, simbolo di riscatto e di speranza per una comunità intera. La sua storia, fatta di cadute e risalite, di tenebre e di luce, continuerà a vivere attraverso le pellicole da lui prodotte e la passione per il cinema che ha saputo trasmettere.