Galà dell’Olio 2024: Bitonto ospita il festival dedicato all’extra vergine di oliva e ai produttori italiani - Occhioche.it
Il “Galà dell’Olio 2024” si prepara a festeggiare la cultura olivicola con un ricco programma di eventi a Bitonto. Questo festival, già avviato ieri, non solo celebres l’extra vergine di oliva, ma propone anche un’opportunità di formazione e scambio per i produttori e appassionati del settore. Emanuele Natalizio, chef specializzato nell’uso dell’olio e ideatore del format, ha sottolineato l’importanza di rendere l’evento più internazionale, promuovendo l’olio come prodotto d’eccellenza in tutta Italia.
Emanuele Natalizio ha espresso l’intenzione di far crescere il Galà dell’Olio oltre i confini di Bitonto. Con la produzione di olio di alta qualità che si estende in Italia, inclusi luoghi come Riva del Garda, l’Umbria, l’Emilia-Romagna, il Lazio e la Sicilia, Natalizio auspica che l’evento possa diventare un appuntamento ricorrente anche in altre regioni, portando la cultura olivicola a un pubblico più ampio. La progettazione di un evento che abbracci la diffusione della cultura dell’extra vergine di oliva non è solo una questione locale ma nazionale.
La Puglia, in particolare, è un fulcro di produzione di olio d’oliva, contribuendo significativamente al mercato italiano. Con 20 delle 21 regioni produttive in Italia, la cultura dell’olio rappresenta un’importante risorsa economica e culturale. Natalizio ha fatto appello affinchè il Ministero dell’Agricoltura non solo fornisca il patrocinio, ma sostenga anche la diffusione della cultura olivicola a livello internazionale. Questo impegno non si limita alla promozione dell’olio come componente della cucina, ma include anche la valorizzazione dell’oleoturismo, un settore in crescita.
Nell’ambito del Galà dell’Olio, due concerti gratuiti si sono tenuti in piazza Cattedrale, creando un’atmosfera festosa nel centro storico di Bitonto. Enrico Ruggeri, con il suo repertorio musicale, e l’originale orchestra vocalist Mezzo Tono, hanno incantato il pubblico, rendendo le serate ancora più memorabili. L’evento ha attratto visitatori non solo per la musica, ma anche per la bellezza dei palazzi nobiliari del centro storico, aperti al pubblico grazie all’iniziativa dell’associazione Dimore Storiche, che ha coinvolto studenti delle scuole superiori come narratori dei luoghi visitati.
Uno dei momenti salienti del festival è stato un confronto tra i protagonisti del settore olivicolo, che hanno discusso le sfide e le opportunità nel mercato attuale. Il presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, ha sottolineato l’importanza della vendita diretta, esortando a spingere non solo per la produzione ma anche per l’immissione di bottiglie sul mercato. La richiesta di evitare il tradizionale packaging in latta, a favore di forme di confezionamento più moderne e pratiche, sta diventando sempre più attuale. Sicolo ha messo in guardia sul rischio economico che corre il settore se non si attuano strategie efficaci.
Un tema di grande rilevanza al Galà dell’Olio è stata l’evoluzione del packaging per l’olio d’oliva. Stanno emergendo trend significativi e Gennaro Sicolo ha messo in evidenza come il settore stia abbandonando gradualmente le tradizionali bottiglie di vetro e le lattine da 5 litri, in favore di soluzioni più leggere e pratiche come i bag in box. Queste confezioni non solo riducono il peso, ma sono anche meno fragili, il che facilita la conservazione dell’olio, prolungandone la freschezza e le proprietà organolettiche.
Le nuove pratiche di confezionamento offrono anche un impatto positivo in termini di sostenibilità. Il passaggio a materiali più leggeri e resistenti rappresenta un approccio responsabile verso la minimizzazione dei rifiuti. Coordinando il packaging con la qualità del prodotto, si crea un connubio perfetto per garantire che l’olio d’oliva italiano possa continuare a occupare un posto d’onore sulla scena gastronomica globale.
Il Galà dell’Olio, quindi, non è solo un evento per celebrare una tradizione culturale, ma anche un’officina di idee per il futuro dell’industria olivicola, aperta a tutte le innovazioni che possono valorizzare il patrimonio olivicolo italiano.
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