Genova che Osa propone una Deliberazione per la Tutela della Retribuzione Minima Salariale: Un Passo verso la Lotta allo Sfruttamento Mascherato da Volontariato

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Genova che Osa propone una Deliberazione per la Tutela della Retribuzione Minima Salariale: Un Passo verso la Lotta allo Sfruttamento Mascherato da Volontariato - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Aprile 2024 by Giordana Bellante

‘associazione Genova che Osa, da anni impegnata in indagini e iniziative su tematiche sociali che riguardano i giovani, ha recentemente presentato una proposta di deliberazione di iniziativa popolare dal titolo “Tutela della retribuzione minima salariale nei contratti del Comune di Genova“. ‘obiettivo è quello di prevenire e contrastare quelle forme di sfruttamento che spesso si celano dietro l’apparenza del volontariato, garantendo una retribuzione minima di nove euro l’ora per i giovani impiegati come supporto negli eventi o in altre iniziative promosse dal Comune. La proposta, sostenuta in consiglio comunale dal gruppo del Partito Democratico e dalla lista Rossoverde, è stata ufficialmente presentata durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Tursi.

La Necessità di una Tutela della Retribuzione Minima Salariale

Il Contesto di Partenza

La decisione di Genova che Osa di presentare questa proposta di deliberazione nasce da un contesto sociale ed economico caratterizzato da una crescente polarizzazione, in cui il numero di individui e famiglie al di sotto della soglia di povertà è in costante aumento. Inoltre, la mancata approvazione a livello nazionale di un salario minimo e le tragiche conseguenze che ne derivano hanno reso ancora più urgente la necessità di intervenire sul territorio per garantire una retribuzione equa e dignitosa ai lavoratori.

Le Condizioni Lavorative a Genova

Lorenzo Azzolini, membro dell’associazione Genova che Osa, ha evidenziato come i contratti a tempo indeterminato offerti a Genova siano solamente il 18% del totale, una percentuale notevolmente inferiore rispetto a quella di altre città del Nord Italia come *Torino e Milano. Inoltre, la legge ligure prevede di pagare le persone con un contratto di tirocinio 500 euro al mese, una cifra che corrisponde esattamente alla metà della soglia di povertà assoluta, che si attesta sopra i 900 euro mensili. È quindi facile comprendere come il 90% delle persone giovani ritenga che Genova non risponda adeguatamente alle proprie esigenze lavorative.

Il Precedente di Firenze

Un’iniziativa simile a quella portata avanti da Genova che Osa è stata recentemente adottata dal Comune di *Firenze, che ha fissato un salario minimo di 9 euro per gli addetti degli appalti in cui il Comune stesso è stazione appaltante. Questo rappresenta un chiaro segnale di impegno nella lotta allo sfruttamento lavorativo e un esempio che Genova che Osa auspica possa essere seguito anche dalla propria città.

La Proposta di Deliberazione di Genova che Osa

Gli Obiettivi

La proposta di deliberazione presentata da Genova che Osa mira a garantire una retribuzione minima di nove euro l’ora per i giovani impiegati come supporto negli eventi o in altre iniziative promosse dal Comune. In questo modo, si intende prevenire e contrastare quelle forme di sfruttamento mascherato da volontariato che spesso colpiscono i lavoratori più vulnerabili e meno tutelati.

Il Sostegno in Consiglio Comunale

La proposta di Genova che Osa ha ricevuto il sostegno in consiglio comunale da parte del gruppo del Partito Democratico e della lista Rossoverde, un’importante dimostrazione di attenzione e sensibilità verso le tematiche sociali e lavorative che l’associazione si impegna a portare all’attenzione delle istituzioni locali.

Le Tappe del Processo

Dopo la presentazione ufficiale della proposta di deliberazione, il percorso verso la sua approvazione prevede diverse tappe. In primo luogo, la proposta dovrà essere dichiarata ammissibile dagli uffici comunali entro 50 giorni dalla presentazione. Successivamente, Genova che Osa avrà tre mesi di tempo per raccogliere 200 firme a sostegno della propria iniziativa. Infine, il documento sarà portato in commissione e poi in consiglio comunale entro settembre, con l’auspicio che possa essere approvato e diventare così un importante strumento di tutela e promozione dei diritti dei lavoratori a Genova.

‘Impegno di Genova che Osa e le Prospettive Future

‘Impegno Costante dell’Associazione

‘iniziativa della proposta di deliberazione è solo l’ultima in ordine di tempo di una lunga serie di attività e progetti portati avanti da Genova che Osa negli anni. ‘associazione, infatti, si è sempre distinta per il suo impegno costante e appassionato nella promozione di tematiche sociali e nella difesa dei diritti dei giovani e dei lavoratori, dimostrando una grande capacità di intercettare i bisogni e le necessità del territorio e di tradurle in azioni concrete e incisive.

Il Dialogo con le Istituzioni

Genova che Osa auspica che la presentazione di questa proposta di deliberazione possa essere un’occasione per riaprire un dialogo con il sindaco Marco Bucci e con l’amministrazione comunale, finora sordi alle richieste di confronto e collaborazione avanzate dall’associazione. In particolare, Genova che Osa ritiene che sia fondamentale lavorare insieme per affrontare le problematiche legate al lavoro, alla povertà e all’esclusione sociale che affliggono la città, e per costruire un futuro più giusto e solidale per tutti i suoi abitanti.

Le Prospettive Future

‘approvazione della proposta di deliberazione sulla tutela della retribuzione minima salariale rappresenterebbe indubbiamente un importante traguardo per Genova che Osa e un significativo passo avanti nella lotta allo sfruttamento lavorativo e nella promozione dei diritti dei lavoratori. Tuttavia, l’associazione è ben consapevole che la strada da percorrere è ancora lunga e che numerose sfide e ostacoli dovranno essere affrontati e superati. Per questo motivo, Genova che Osa continuerà a impegnarsi con determinazione e passione nelle sue attività e progetti, con l’obiettivo di contribuire a costruire una città e una società più giuste, inclusive e solidali.

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