Ultimo aggiornamento il 16 Febbraio 2025 by Francesca Monti
In vista delle elezioni anticipate in Germania, il presidente Frank-Walter Steinmeier lancia un appello accorato alla popolazione: “Ogni voto conta”. Questo messaggio arriva in un momento di grande tensione, a seguito degli eventi drammatici che hanno colpito Monaco e l’attacco avvenuto a Villach, in Austria. Secondo un recente sondaggio della ZDF, il 28% degli elettori è ancora indeciso riguardo al proprio voto, rendendo cruciale la partecipazione al processo elettorale.
Il messaggio di Steinmeier
In un video diffuso, Steinmeier ha sottolineato l’importanza della responsabilità collettiva, affermando che, nonostante le differenze e i conflitti che possono sorgere, ogni cittadino ha un ruolo nel plasmare il futuro della nazione. “Vi esorto a recarvi alle urne, poiché il vostro voto può fare la differenza”, ha dichiarato il presidente, evidenziando come il 23 febbraio rappresenti un’opportunità per rafforzare la democrazia. Steinmeier ha anche affrontato le domande di chi si interroga sull’importanza di votare, spiegando che il futuro del Paese è fondamentale e che è essenziale esprimere la propria opinione in un periodo caratterizzato da crisi e conflitti. Ha aggiunto che il voto è un mezzo per proteggere la democrazia liberale sancita dalla Costituzione tedesca.
Reazioni agli eventi di Monaco
Il clima di tensione è palpabile a Monaco, dove si è svolta una commemorazione in memoria delle vittime dell’attacco, organizzata dal partito AfD. Questo evento ha visto la partecipazione di circa 70 persone, mentre una contro-manifestazione, che ha raccolto circa 600 partecipanti, si è opposta all’uso politico della tragedia. La Polizia ha dovuto intervenire quando un gruppo di circa 40 manifestanti ha formato una catena umana per ostacolare i sostenitori dell’AfD nel deporre fiori sul luogo dell’attacco. Al momento, non sono stati riportati arresti.
In questo contesto, la famiglia e gli amici di una donna di 37 anni, di origini algerine, e della sua bambina di due anni, vittime dell’attacco, hanno chiesto che la tragedia non venga strumentalizzata per alimentare l’odio. “Amel era una persona che lottava per la giustizia”, si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito ufficiale di Monaco. La donna, arrivata in Germania all’età di quattro anni, era un’attivista per i diritti dei lavoratori e contro la xenofobia, valori che desiderava trasmettere alla figlia.
Richieste di rimpatrio e dialogo con i Talebani
Il governatore della Baviera, Markus Soder, ha sollecitato avviare immediatamente negoziati con i Talebani, al fine di organizzare voli per il rimpatrio degli afghani. Soder ha dichiarato che il ministro degli Esteri, Annalena Baerbock, e il ministro degli Interni, Nancy Faeser, dovrebbero avviare colloqui diretti con i Talebani per stabilire voli settimanali a partire da lunedì. Questo appello arriva dopo che, alla fine di agosto, un volo con 28 afghani accusati di reati ha lasciato la Germania per l’Afghanistan.
Soder ha evidenziato che in Baviera ci sono quasi 2.000 afghani che devono lasciare la Germania, di cui circa 200 considerati ‘pericolosi’. “È fondamentale che gli afghani con l’obbligo di lasciare il Paese lo facciano rapidamente e che il rilascio di nuovi visti venga sospeso”, ha affermato, sottolineando la necessità di un piano immediato per affrontare la situazione in Afghanistan.
In risposta all’attacco di Monaco, i Talebani hanno espresso la loro disponibilità a collaborare, chiedendo in cambio l’apertura di un ‘consolato’ in Germania. “Siamo pronti a riprendere i servizi consolari per gli afghani in Germania”, ha dichiarato Abdul Kahar Balchi, portavoce del ministero degli Esteri talebano, il quale non è riconosciuto a livello internazionale.
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