Ultimo aggiornamento il 21 Febbraio 2025 by Giordana Bellante
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si sta preparando per il suo intervento alla convention Cpac, che si terrà sabato 24 febbraio 2025, alle ore 19:15 italiane, nei pressi di Washington. Questo importante evento riunisce attivisti e politici conservatori da tutto il mondo. Meloni, reduce da alcune critiche da parte di Donald Trump, è determinata a trasmettere un messaggio chiaro di sostegno a Volodymyr Zelensky e all’Ucraina.
Preparazione del discorso
La leader di Fratelli d’Italia ha affinato il suo discorso negli uffici di Palazzo Chigi, dove ha discusso della situazione ucraina con il suo team. Sebbene la partecipazione non sia ancora stata ufficialmente confermata da Palazzo Chigi, il sito del Cpac ha già annunciato la sua presenza. Tra i relatori ci saranno anche il presidente argentino Javier Milei e Elise Stefanik, designata come Rappresentante permanente degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite.
Relazioni transatlantiche
Meloni intende focalizzarsi sulle relazioni transatlantiche, messe a dura prova dalla nuova dottrina di Trump, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina. Durante una recente conversazione con il primo ministro canadese Justin Trudeau, presidente di turno del G7, ha ribadito la posizione italiana, sottolineando l’importanza di fermare il conflitto e raggiungere una pace duratura. Palazzo Chigi ha comunicato che le priorità italiane coincidono con quelle dell’Europa, dell’Alleanza Atlantica e di Kiev.
Sostegno occidentale
Inoltre, la presidente ha evidenziato come il sostegno occidentale, unito al coraggio degli ucraini, abbia creato le condizioni per discutere di un possibile accordo di pace. Meloni ha assicurato che l’Italia, insieme agli Stati Uniti e ai partner europei, sta lavorando per garantire una pace duratura in Europa, che richiede garanzie di sicurezza concrete per l’Ucraina. Tuttavia, ha informato Trudeau che non potrà partecipare alla videochiamata dei leader del G7 prevista per lunedì 24 febbraio, a causa di impegni già presi con il presidente emiratino Mohammed bin Zayed, in visita a Roma. Per lo stesso motivo, non sarà presente a Kiev per il terzo anniversario dell’inizio della guerra.
Incontro con Tajani e Salvini
Ieri, Giorgia Meloni ha incontrato i suoi vice e alleati di governo, Antonio Tajani e Matteo Salvini, per discutere vari dossier, sia nazionali che internazionali. Fonti governative hanno descritto l’incontro come un appuntamento settimanale, ma non si esclude che il conflitto ucraino e questioni economiche, come la gestione delle concessioni balneari e la rottamazione delle cartelle esattoriali, siano stati al centro della discussione.
Salvini ha manifestato l’intenzione di redigere un documento unitario della maggioranza sulla rottamazione delle cartelle, sottolineando che aiutare i cittadini in difficoltà è un obiettivo condiviso da tutto il governo. Tuttavia, alcuni partner della maggioranza esprimono preoccupazioni riguardo alla sostenibilità economica di tali misure.
Le dichiarazioni di Salvini a favore di Trump hanno sollevato polemiche, in contrasto con il linguaggio più cauto di Tajani. Il ministro degli Esteri ha affermato che le affermazioni di Trump su Zelensky non riflettono la posizione italiana e ha ribadito l’importanza di mantenere l’unità europea. Fonti governative hanno cercato di minimizzare l’impatto delle esternazioni di Salvini, chiarendo che le linee guida sulla politica estera sono stabilite dal premier e dal ministro degli Esteri.
Caso Delmastro
Un ulteriore fronte si è aperto in ambito giuridico, dopo la condanna in primo grado a otto mesi per Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, per rivelazione di segreto d’ufficio nel caso dell’anarchico Alfredo Cospito. Questa decisione ha lasciato Meloni “sconcertata”, portandola a incontrare il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, per discutere della situazione e confermare il sostegno a Delmastro, che rimarrà al suo posto nonostante le richieste di dimissioni da parte dell’opposizione.
La solidarietà per Delmastro è stata espressa anche da altri membri di Fratelli d’Italia, che hanno definito la sentenza come “politica”. Meloni ha criticato la condanna, sottolineando che inizialmente il pubblico ministero aveva richiesto l’archiviazione e successivamente l’assoluzione. La presidente ha messo in dubbio la validità del giudizio, affermando che le dimissioni non sono un tema in discussione.