Giovani fragili e supporto comunitario: Kripton celebra Franco Basaglia

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Giovani fragili e supporto comunitario: Kripton celebra Franco Basaglia - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 13 Gennaio 2024 by Redazione

“Kripton”: un viaggio nel mondo dei disturbi mentali

Il documentario “Kripton”, diretto da Francesco Munzi, ci porta nel cuore di due comunità psichiatriche della periferia di Roma, nel dipartimento Asl Roma 1. Attraverso 100 giorni di riprese, il film ci fa conoscere la vita quotidiana di sei giovani pazienti affetti da disturbi mentali. Un viaggio coinvolgente e personale che ci mostra il percorso di questi ragazzi verso una maggiore apertura verso gli altri e una maggiore sicurezza nel mondo esterno. Il documentario, prodotto da Cinemaundici e Rai Cinema, ha debuttato alla Festa del Cinema di Roma e ha vinto il premio del pubblico al RIDF – Rome International Documentary Festival. Ora arriva in sala dal 18 gennaio con Zalab, nel centenario della nascita dello psichiatra e neurologo Franco Basaglia, ispiratore della Legge 180 del 1978 che portò alla chiusura dei manicomi e rivoluzionò il trattamento dei pazienti psichiatrici.

Un viaggio di scoperta e condivisione

Il regista Francesco Munzi racconta che il documentario è stato per lui un viaggio di scoperta. “Oggi si parla tanto di malattia mentale, ma non avevo la sensazione tattile di cosa volesse dire”, spiega Munzi. Durante le riprese, ha individuato due o tre comunità particolarmente accoglienti, dove i pazienti hanno deciso di raccontarsi, anche nel rapporto con i medici e le famiglie. “Un lavoro come questo si muove sul piano della condivisione e della fiducia. Tra di noi c’è stato un processo di avvicinamento umano nel quale volevo i vari protagonisti fossero liberi di mettersi in scena”, afferma il regista.

Le storie dei protagonisti

Nel documentario, oltre a Marco Antonio, che crede di provenire dal pianeta di Superman, incontriamo altri protagonisti come Dimitri, un ribelle che cerca il senso della propria vita e non si adatta agli schemi imposti dagli altri; Silvia, che combatte un disturbo alimentare con il sostegno del padre; Georgiana, che cerca di ricostruire la sua vita dopo aver perso la custodia della figlia e identifica nell’oscurità l’origine di tutto; e Emerson, un ragazzo empatico e sensibile. Il documentario ci mostra le terapie, i dialoghi, la vita di comunità, i confronti, gli scontri e le confidenze di questi giovani pazienti, che cercano di costruire nuovi inizi.

Il documentario ha ricevuto un’accoglienza positiva da parte dei pazienti e delle loro famiglie. “Francesco è riuscito a dare voce a queste persone, a dare luce a una soggettività spesso saturata dal giudizio esterno”, afferma Mauro Pallagrosi, dirigente medico psichiatra dell’Asl Roma 1. Secondo Giuseppe Ducci, Direttore Dipartimento di Salute Mentale Asl Roma 1, “siamo tutti figli di Basaglia, ma la società è cambiata moltissimo, dobbiamo cercare di costruire servizi che diano risposte. Una grande capacità di accoglienza, non solo umana ma anche tecnica, deve essere la caratteristica di un servizio di sanità pubblica che garantisca dignità e vicinanza alle persone. Per farlo questo è un momento molto faticoso, visto che le risorse di cui disponiamo sono sempre di meno, di fronte a un chiaro aumento dei casi, soprattutto tra gli adolescenti, dopo la pandemia. Il problema della salute mentale è negletto in questo Paese”.

Il documentario “Kripton” ci offre uno sguardo intimo e toccante sulle vite di questi giovani pazienti affetti da disturbi mentali, mostrandoci la loro lotta quotidiana e la loro ricerca di una vita migliore. Un film che ci invita a riflettere sulla necessità di una maggiore attenzione e supporto per le persone affette da malattie mentali.

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