Ultimo aggiornamento il 13 Marzo 2024 by Luisa Pizzardi
Un Complice nell’Ombra
Il gup di Palermo ha emesso una condanna di 9 anni nei confronti di Giovanni Luppino, l’imprenditore di Campobello di Mazara, accusato di favoreggiamento e procurata inosservanza di pena correlati alla sua relazione con il boss mafioso Matteo Messina Denaro. L’opera svolta da Luppino in qualità di autista di Denaro nei suoi ultimi giorni da ricercato ha gettato luce sul lato oscuro della criminalità organizzata.
Il Coinvolgimento Familiare
Secondo l’accusa rappresentata dai pm della Dda Piero Padova e Gianluca De Leo, Luppino non si limitava a essere il conducente di Denaro, ma agiva attivamente come tramite per richieste di denaro da parte del capomafia. Insieme ai suoi figli, anch’essi coinvolti e arrestati in una retata a febbraio, Luppino ha gestito traslochi, spostamenti e varie operazioni organizzative cruciali per la fuga e la latitanza del padrino di Castelvetrano, Matteo Messina Denaro.
Un’Accusa Che Si Evolve
La Procura inizialmente aveva indagato Luppino per favoreggiamento, ma nel corso delle indagini, l’accusa si è trasformata in associazione mafiosa, svelando un coinvolgimento ancora più stretto con l’organizzazione criminale. L’arresto di Luppino avvenuto insieme a quello di Matteo Messina Denaro il 16 gennaio 2023 fuori dalla clinica La Maddalena, ha rappresentato un momento di svolta nelle indagini sul boss mafioso, rivelando il lato collaborativo e complice di chi, come Luppino, è caduto nell’orbita oscura della criminalità.