Ultimo aggiornamento il 5 Giugno 2024 by Giordana Bellante
Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, attualmente agli arresti domiciliari per accuse di corruzione dal 7 maggio, ha recentemente presentato una richiesta al giudice Paola Faggioni. ‘obiettivo era quello di anticipare la sua iscrizione nel registro degli indagati al 2020 o, in alternativa, al massimo al 2021, invece che nel 2023. Tuttavia, la richiesta è stata respinta dal giudice.
“La richiesta di Toti e il rifiuto del giudice Faggioni”
La richiesta di Toti, presentata tramite il suo avvocato Stefano Savi, si basava sulla riforma Cartabia. Se fosse stata accolta, avrebbe reso inutilizzabili tutte le intercettazioni più recenti. Tuttavia, il giudice Faggioni ha respinto l’istanza, spiegando che il procedimento è stato iscritto prima dell’entrata in vigore della riforma dell’ordinamento giudiziario e quindi non sarebbe applicabile.
Il giudice ha inoltre sottolineato che il nuovo comma 1 bis dell’art. 335 del codice di procedura penale prevede che il pubblico ministero debba procedere all’iscrizione del nome della persona a cui è attribuito il reato soltanto quando ci siano “indizi” a suo carico e non meri sospetti. Inoltre, ha aggiunto che l’iscrizione del nominativo di una persona nel registro degli indagati, data la delicatezza dell’atto e delle conseguenze che implica, deve essere fatta sulla base di un attento scrutinio degli atti, che potrebbe richiedere valutazioni molto complesse e un’approfondita e articolata attività di studio e controllo della documentazione acquisita, da valutare in modo unitario.
“‘appello di Paolo Emilio Signorini e l’esame di Lucia Cristina Tringali”
Nel frattempo, Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’autorità portuale ed ex ad di Iren, ha presentato, tramite i suoi avvocati Mario ed Enrico Scopesi, un appello contro il rifiuto degli arresti domiciliari. Nel pomeriggio è iniziato l’esame, come persona informata dei fatti, di Lucia Cristina Tringali, dirigente e responsabile dell’anticorruzione interna dell’Autorità Portuale. Nel 2022, Tringali aveva sollevato dubbi sulla vicenda del tombamento di calata Concenter.
“Le implicazioni della decisione del giudice Faggioni”
La decisione del giudice Faggioni di respingere la richiesta di Toti ha significative implicazioni per il procedimento giudiziario. Se la richiesta fosse stata accolta, avrebbe potuto cambiare il corso dell’indagine, rendendo inutilizzabili tutte le intercettazioni più recenti. Tuttavia, il giudice ha ritenuto che la riforma Cartabia non fosse applicabile in questo caso, poiché il procedimento è stato iscritto prima della sua entrata in vigore.
Questa decisione sottolinea l’importanza di un attento scrutinio degli atti e di un’approfondita attività di studio e controllo della documentazione acquisita nel processo di iscrizione di una persona nel registro degli indagati. La delicatezza di tale atto e delle conseguenze che implica richiede una valutazione accurata e complessa.
“‘appello di Signorini e l’esame di Tringali”
‘appello di Signorini contro il rifiuto degli arresti domiciliari aggiunge un ulteriore livello di complessità a questa vicenda giudiziaria. Signorini, attraverso i suoi avvocati, contesta la decisione del tribunale e cerca di ottenere una modifica delle misure cautelari a suo carico.
Nel frattempo, l’esame di Tringali come persona informata dei fatti potrebbe fornire nuove informazioni sulla vicenda del tombamento di calata Concenter. Tringali, in qualità di responsabile dell’anticorruzione interna dell’Autorità Portuale, aveva sollevato dubbi sulla questione nel 2022. Il suo esame potrebbe quindi rivelarsi cruciale per lo sviluppo dell’indagine.
La vicenda giudiziaria che coinvolge Toti, Signorini e altri soggetti è ancora in corso e presenta numerosi aspetti da chiarire. La decisione del giudice Faggioni, l’appello di Signorini e l’esame di Tringali sono solo alcuni dei molti sviluppi che caratterizzano questo complesso procedimento.