Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 by Redazione
Nel contesto del Giubileo romano e delle crescenti preoccupazioni relative al numero di senza dimora, la situazione è stata al centro di un ampio dibattito pubblico. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato l’8 agosto scorso la creazione di una tensostruttura per assistere i senza fissa dimora nell’area di via Marsala, nei pressi di San Lorenzo. Questo progetto, gestito da Binario 95, si inserisce in un contesto critico, dove l’emergenza abitativa aumenta e il servizio di assistenza sociale è sempre più messo a dura prova.
La realtà dei senza dimora
Le strutture di accoglienza come quella di Binario 95 sono fondamentali per far fronte a una situazione in continua evoluzione. Solo nel 2023, Binario 95 ha assistito oltre 4.000 persone, registrando più di 27.000 contatti. I dati forniti da Alessandro Radicchi, presidente dell’organizzazione, indicano una tendenza preoccupante: dal gennaio 2024, quasi 2.000 persone si sono già rivolte per ricevere aiuto. Tra loro figurano migranti, nuovi poveri, e senza dimora di lungo termine, che vivono quotidianamente al di sotto della soglia di dignità. Dato l’imminente Giubileo, gli allarmi si intensificano e Radicchi ha evidenziato come l’evento religioso possa esacerbare le difficoltà esistenti già prima dell’Anno Santo.
Le cancellate e il decoro urbano
Uno degli aspetti più controversi emersi nelle ultime settimane riguarda la proposta di installare cancellate in alcune aree di Roma, come viale Pretoriano. Secondo Radicchi, preservare gli spazi verdi è importante, ma è fondamentale che ciò non avvenga a scapito delle persone che vivono in quelle aree. “Va bene mettere cancellate per ridare dignità ai luoghi pubblici,” ha dichiarato Radicchi, “ma ciò deve andare di pari passo con la creazione di alternative valide per chi vive in strada.” Attualmente, la capitale italiana offre solo 2.341 posti letto a fronte delle 26.000 richieste di assistenza che ogni anno giungono ai servizi sociali. Radicchi invita a riflettere su come si possano effettivamente raddoppiare queste disponibilità per affrontare l’emergenza in modo umano ed efficace.
L’esperienza durante l’emergenza ucraina
Un confronto con la gestione dell’emergenza per i profughi ucraini mostra la capacità della città di affrontare situazioni critiche quando si vuole. “Durante il recente arrivo di profughi dall’Ucraina, in una sola settimana, Roma ha trovato 1.500 posti accoglienti,” ha detto Radicchi, evidenziando che la cittadinanza ha dimostrato una grande solidarietà. Anche le strutture ricettive sono state mobilitate per ospitare i nuovi arrivati. Questa rapidità nell’azione evidenzia come, se ci fosse la volontà politica, Roma potrebbe affrontare con successo anche il problema dei senza dimora e dei migranti. Radicchi sostiene che l’attuale sforzo del Comune, guidato dall’assessora Funari, ha il potenziale per migliorare la situazione e invitare la città a un’azione più incisiva.
Un futuro incerto
L’impressione generale è che, nonostante le buone intenzioni, ci sia una disparità tra la comunicazione e l’azione concreta per assistere i senza dimora. La preoccupazione per il decoro urbano, sollevata anche in vista del Giubileo, non deve distogliere l’attenzione dagli aspetti umani del problema. Al centro di tutto ciò devono esserci le persone che, in una città come Roma, meritano un accesso all’assistenza dignitoso e reale. Le parole di Radicchi mettono a fuoco un tema cruciale: la trasformazione delle parole in azioni significative è essenziale per affrontare un’emergenza che, se trascurata, potrebbe avere conseguenze drammatiche per i vulnerabili senza dimora in città.