Gosens minacciato di morte da un tifoso: il crescente odio nella società - avvisatore.it
Il calciatore Robin Gosens, ex esterno sinistro dell’Inter e attualmente in forza all’Union Berlino, ha deciso di rendere pubblico un spiacevole episodio accaduto di recente attraverso i suoi canali social. Dopo la vittoria per 1-0 contro il Wolfsburg, Gosens si è fermato per scattare foto e firmare autografi per alcuni tifosi. Tuttavia, uno di loro aveva un volto familiare ma inizialmente il calciatore non riusciva a ricordare dove lo avesse visto. Solo quando è salito in macchina per tornare a casa, ha avuto un’illuminazione: era lo stesso ragazzo che, dopo una partita contro il Mainz, gli aveva augurato la morte a causa di un’espressione che, secondo lui, era stata interpretata in modo errato durante una contestazione dei tifosi. Gosens ha dichiarato: “Mi scrisse che io e la mia famiglia meritavamo la morte e che non c’era bisogno di persone come me su questa terra. Ho riconosciuto il suo profilo perché spesso controllo chi mi augura la morte”.
La denuncia di Robin Gosens ha sollevato nuovamente il problema dell’odio nel calcio e delle minacce che i calciatori possono ricevere dai tifosi. Questo non è il primo caso di un giocatore che subisce insulti e minacce di morte, ma è importante che questi episodi vengano portati alla luce per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti. Gosens ha deciso di condividere la sua esperienza per mettere in evidenza il lato oscuro del calcio e per cercare di porre fine a questo tipo di comportamenti. Come ha affermato il calciatore stesso: “È importante che i giocatori non rimangano in silenzio e denuncino queste situazioni. Dobbiamo lavorare insieme per creare un ambiente di gioco sicuro e rispettoso per tutti“.
L’episodio vissuto da Robin Gosens evidenzia la necessità di combattere l’odio nel calcio e di promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso. Le minacce di morte e gli insulti non solo danneggiano la reputazione dei calciatori, ma possono anche avere conseguenze psicologiche gravi. È fondamentale che le autorità sportive e le forze dell’ordine prendano sul serio queste situazioni e agiscano di conseguenza. Inoltre, è importante che i tifosi stessi si impegnino a promuovere un comportamento rispettoso e a condannare qualsiasi forma di odio o violenza. Come ha sottolineato Gosens: “Il calcio dovrebbe essere un momento di gioia e divertimento per tutti, non un terreno fertile per l’odio e l’intolleranza. Dobbiamo lavorare insieme per creare un ambiente in cui tutti si sentano al sicuro e rispettati“.
Con l'arrivo della Pasqua, anche quest'anno nelle case degli italiani torna protagonista la colomba, simbolo…
Quando si tratta di organizzare viaggi di gruppo, affidabilità, comfort e sicurezza sono elementi fondamentali.…
I funghi porcini sono tra i prodotti più amati della cucina italiana, ma chi li…
A Palazzo Giustiniani, sede della Presidenza del Senato, è stata presentata la prima indagine sul…
Roma, 10 marzo 2025 – Un passo avanti verso una gestione più sostenibile dell’ASP San…
Dal 14 marzo si riaccendono le luci sul parco del cinema Dal 14 marzo 2025,…