Ultimo aggiornamento il 13 Agosto 2024 by Giordana Bellante
L’anno fiscale 2024 si preannuncia come una sfida significativa per il Governo italiano, impegnato nella predisposizione di una manovra di bilancio che potrebbe comportare misure fiscali considerevoli. Il periodo attuale è caratterizzato da un’attenta analisi dei dati fiscali e dall’elaborazione di strategie di spesa da presentare all’Unione Europea. La manovra dovrà affrontare il delicato equilibrio tra l’ottimizzazione delle risorse disponibili e le esigenze di crescita economica, in un contesto di continua crescita delle agevolazioni fiscali.
preparazione della manovra di bilancio
tempistiche e obiettivi
Il Governo sta lavorando per definire i dettagli della manovra di bilancio 2024, una legge che si stima non potrà essere inferiore ai 24-25 miliardi di euro. Le prime decisioni dovranno essere formalizzate entro il 20 settembre, in concomitanza con la scadenza per l’invio del piano pluriennale di spesa a Bruxelles. È fondamentale che i progetti futuri siano allineati con le raccomandazioni sul deficit del semestre europeo e con i dati aggiornati sulle entrate fiscali. La raccolta delle imposte autoliquidate rivestirà un ruolo cruciale, poiché i calcoli definitivi della manovra non possono essere eseguiti fino a quando non si conosceranno le cifre esatte.
Il compito dell’esecutivo sarà quello di ottimizzare la spesa esistente, identificando aree in cui è possibile effettuare risparmi pur mantenendo un adeguato livello di servizi pubblici. La revisione delle agevolazioni fiscali, iniziata in passato senza risultati tangibili, sarà uno degli elementi centrali della strategia governativa. Il problema delle spese fiscali rappresenta una significativa perdita di gettito, stimata in oltre 105 miliardi di euro, rendendo urgente una rivalutazione di queste misure.
il ruolo delle agevolazioni fiscali
Il Governo si propone di affrontare la questione delle 626 agevolazioni fiscali attuali, puntando a un primo intervento che non vada a colpire le detrazioni più significative, cruciali per sostenere le famiglie e i redditi più bassi. Tra queste, le detrazioni per i figli a carico e le spese mediche saranno preservate per sostenere il bilancio delle famiglie. Tuttavia, si prevede un taglio di circa un miliardo di euro nel totale delle agevolazioni, il che rende evidente la necessità di una più approfondita analisi e pianificazione di lungo periodo.
strategia di spending review
spending review e ministeri
Il piano di spending review appare come una soluzione imprescindibile per il recupero di risorse, con l’obiettivo di ottenere almeno 2,5 miliardi di euro dai ministeri per l’anno 2025. La spesa pubblica complessiva è attesa in crescita con misure finanziarie previste per il 2024, a partire da un ampio sconto contributivo per i redditi inferiori a 35mila euro. Si stima che il solo sconto contributivo peserà per oltre 10 miliardi di euro sul bilancio.
Il Governo dovrà quindi procedere con cautela nella gestione delle risorse, valutando anche le necessità di rifinanziamento di alcuni progetti e il rispetto dei contratti di lavoro del pubblico impiego previsti per il triennio 2025-2027. Non mancano nemmeno le ipotesi di estendere le agevolazioni fiscali verso ceti medi con redditi fino a 50mila euro, a condizione che vengano trovate le risorse necessarie.
contributo delle banche
L’intenzione del Governo di coinvolgere il settore bancario nel sostegno alla finanza pubblica è un altro punto nevralgico da seguire. La proposta, comunicata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, invita le banche a contribuire fiscalmente, evidenziando l’importanza di avere tutti i settori, compresi quelli in salute economica, parte attiva nel sostegno alla manovra. Si esplora anche l’idea di elevare i tassi di interesse sui conti correnti, che, se implementata, potrebbe portare a beneficio tanto per i cittadini quanto per le casse pubbliche.
deficit e prospettive economiche
gestione del deficit
Il miglioramento delle entrate fiscali si tradurrà in un’anatomia più favorevole del deficit, attualmente fissato al 4,3% dal Documento di economia e finanza di aprile, con l’obiettivo di scendere al 3,7% entro il 2025. Tuttavia, l’adozione di misure fiscali non potrà prescindere da un’attenta analisi dei costi e dei benefici di ogni misura proposta, così come dalle necessità di correzione finanziaria.
La manovra di bilancio dovrà prevenire la creazione di un nuovo deficit, risultando obbligato a mantenere una traiettoria di bilancio sostenibile nel lungo termine. Il piano complessivo per il bilancio richiederebbe una correzione media di circa 12 miliardi di euro, corrispondente a circa lo 0,6% del PIL per il prossimo futuro. L’attento monitoraggio delle variabili fiscali e macroeconomiche sarà essenziale, così come la valutazione degli spostamenti significativi nel settore della difesa, il cui finanziamento potrebbe essere oggetto di ulteriori discussioni in sede europea.
Il dibattito si intensificherà a settembre, segnando un momento cruciale nella definizione delle strategie fiscali e nella comprensione della portata reale delle misure necessarie per mantenere il bilancio nazionale in ordine.